Il nuovo anno è appena cominciato e Tib Teatro riprende da Ferrara la sua tournée nei maggiori teatri italiani (a seguire Parma, Roma, Pisa, Lecce, Torino ecc… fino a primavera inoltrata) ma non per questo dimentica Belluno. Ad andare in scena alla Casa delle Arti domani, martedì 16 gennaio, alle ore 13.45, «Io non c’entro», esito scenico di un lungo percorso di laboratorio (uno di teatro e l’altro di scenografia) condotto da Daniela Nicosia, insieme ad altri artisti di Tib Teatro, per i ragazzi dell’Istituto Superiore “Tomaso Catullo” di Belluno, sul tema del bullismo e del cyberbullismo. Il laboratorio – realizzato nell’ambito del progetto ideato da Tib «Gli Altri Siamo Noi», sostenuto con i fondi 8×1000 della Chiesa Valdese – si è rivolto alle classi 2BS ad indirizzo sociale e 3AM ad indirizzo artistico, con i loro 40 studenti, che sono stati attivamente coinvolti nel percorso che ha chiesto loro di analizzare cos’è il bullismo e il cyberbullismo e come da loro stessi viene percepito, come sia vissuto da chi lo compie e da chi lo subisce. I ragazzi, attraverso il gioco dell’improvvisazione teatrale, hanno analizzato la gestualità e le caratteristiche del linguaggio non verbale dei bulli, per poi spostarsi, grazie a riflessioni condivise, ad analizzare cosa distingue il bullismo dal cyberbullismo e quali ne siano i tratti distintivi e i devastanti effetti. Testimonianze tratte da dati di cronaca si alternano così in «Io non c’entro» a sequenze narrative corporee e verbali scaturite dalla creazione dei ragazzi stessi, in risposta agli input provocazioni ricevute dagli insegnanti. Un percorso articolato e complesso, anche per le relazioni che ha sviluppato, con un progressivo patto di fiducia venutosi a creare tra ragazzi e conduttori del corso, e in cui i ragazzi stessi sono stati chiamati attraverso la metodologia del learn by doing, role playing e cooperative learning a mettersi in gioco in prima persona.
Si è lavorato sui temi della paura e del sentirsi elemento di un grande affresco chiamato natura, si è riflettuto sulla fragilità che accumuna bulli e bullizzati, e sulla colpevole indifferenza o sottovalutazione dei più. I ragazzi dell’artistico hanno disegnato gli elementi scenici evocati dal testo, che si sofferma su quanto gli effetti delle parole siano meno evidenti, perché non lasciano lividi sulla pelle, ma più lesivi per le cicatrici che procurano nell’animo delle persone. Le parole fanno più male delle botte ha scritto infatti Carolina Picchio, vittima di cyberbullismo, prima di suicidarsi nel 2013, per le offese ricevute attraverso i social. All’impegno di suo padre Paolo Picchio e della Fondazione dedicata a sua figlia, si deve la prima legge in Europa sul cyberbullismo, approvata all’unanimità il 17 maggio 2017. Prima e dopo di questa, ancora troppe le vittime. I ragazzi hanno anche avuto modo di essere informati e di riflettere sui pericoli della Rete che deve invece essere uno strumento di civiltà e di conoscenza. Obiettivo del progetto «Gli Altri Siamo Noi» è stato promuovere l’alfabetizzazione emotiva e valori quali il rispetto e la tolleranza attraverso il linguaggio della scena che si fonda sull’ascolto dell’altro in un lavoro in cui il singolo aiuta il gruppo e il gruppo aiuta il singolo, attraverso i linguaggi artistici che educano alla bellezza quale risorsa interiore per leggere e attraversare l’esistenza.
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1 commento
Daniela
Sarebbe sicuramente utile e interessante poter estendere questo progetto anche in altre scuole..