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martedì 3 Giugno 2025,

Il Parco prende casa a Longarone: a fine anno caserma dei Carabinieri Forestali e Infopoint

Iniziati i lavori, per un importo di 1.300.000 euro, all'ex distretto sanitario

I militari del Reparto Carabinieri del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, che si occupano della sorveglianza del territorio all’interno dell’area protetta, sono distribuiti in quattro caserme: Cellarda (Feltre), Pian d’Avena (Pedavena), Candaten (Sedico) e Termine di Cadore. I militari della caserma di Termine hanno il compito di sorvegliare il settore Longaronese e Zoldano del Parco, la localizzazione dell’edificio risulta quindi decentrata e poco funzionale allo svolgimento delle loro attività. Per questo motivo il Parco, utilizzando fondi messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha deciso di acquistare la sede dell’ex distretto sanitario di Longarone (di proprietà comunale) e di trasformarlo in caserma dei Carabinieri, con annesso punto di informazioni del Parco. Le spese per l’acquisto e la riqualificazione dell’edificio, per un importo complessivo di 1.300.000 euro, sono finanziate grazie al progetto “Parchi per il clima” e ai fondi ministeriali per l’adeguamento sismico degli edifici pubblici.

Il Parco, beneficiario dei finanziamenti, ha incaricato l’Unione Montana Longaronese Zoldo della progettazione e realizzazione dell’intervento.
In questi giorni è stato aperto il cantiere e sono stati avviati gli interventi di recupero. La conclusione dei lavori, realizzati dall’impresa Olivotto srl, è prevista per novembre 2024. «La nuova sede del Nucleo Carabinieri Parco di Longarone – ha dichiarato il presidente Ennio Vigne – consente di raggiungere tre obiettivi: facilita l’attività di sorveglianza dei Carabinieri, che disporranno di una sede posta in posizione strategica; consente di realizzare un nuovo punto informativo del Parco all’imbocco della Val Zoldana: la via d’accesso al settore più settentrionale del Parco e, infine, permette di recuperare e dare nuova vita ad un edificio pubblico dismesso. Questo risultato è frutto della collaborazione tra Ministero dell’Ambiente, Ente Parco e Unione Montana Cadore Longaronese Zoldo, che ringrazio per la disponibilità e l’impegno dimostrati».

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