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«Cortina è piccola e potente, come noi del curling». Stefania Constantini, medaglia d’oro olimpica nel curling a Pechino 2022, è stata nominata ambasciatrice di Cortina d’Ampezzo nel cammino verso i Giochi del 2026. E ne va fierissima!

In coppia con Amos Mosaner ha portato l’Italia sul gradino più alto del podio e ha entusiasmato il mondo, battendo tappa su tappa le squadre nazionali favorite, che hanno una radicata tradizione nel curling. Stefania ha un altro merito: ha fatto conoscere a tutti questo «sport piccolo», come dice lei, e ha fatto scattare l’«effetto Stefania» ovvero l’avvicinamento di molti giovani alle discipline del ghiaccio. A proposito di ghiaccio: ce n’è di tanti tipi, racconta Stefania all’Amico del Popolo, entrando nei particolari tecnici del suo sport. Per questo allenarsi a Cortina non basta: è necessario conoscere anche gli altri «ghiacci». Invita ad avvicinarsi al curling provandolo, perché vederlo o praticarlo è tutta un’altra cosa. «È uno sport completo», che richiede sforzo fisico e “testa”, ci assicura.

Com’è Cortina vista da lontano? Che cosa manca a Cortina per diventare un punto di riferimento fisso negli sport invernali? Cortina è piccola, risponde Stefania, ma ha i suoi punti di forza. Un paragone con le grandi città dove si praticano il curling e gli altri sport invernali non è possibile, non ha nemmeno senso. Cortina ha la sua specificità, la sua accoglienza irripetibile, questo conta, inutile e impossibile fare il confronto con ciò che possono esprimere le grandi città, come Pechino, ricchissime di servizi, al di là degli impianti sportivi. Ma è bene guardarsi intorno, capire dove si può migliorare.

Intervista, riprese e montaggio di Luigi Guglielmi.

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