Si è tenuta oggi pomeriggio, nella sala conferenze di Villa Carpenada, a Belluno, l’assemblea dei soci di Bim Belluno Infrastrutture per l’approvazione, avvenuta a maggioranza dei presenti, del bilancio previsionale 2024 e del Piano Industriale 2024-2026 unitamente al preconsuntivo dei risultati attesi per l’anno 2023. A illustrare i principali risultati raggiunti e le prospettive future Bruno Zanolla, amministratore unico della società.
PRECONSUNTIVO 2023
I ricavi per il 2023 sono stimati in 12,7 milioni di euro, principalmente derivanti dalla distribuzione del gas metano e, in misura minore, dalla produzione di energia elettrica. Il margine operativo lordo – differenza tra ricavi e costi operativi – è previsto in 5,1 milioni, mentre l’utile generato, detratte le imposte, è di 1,8 milioni. Il patrimonio netto si attesta a quota 44 milioni. Gli investimenti, per lo più per allacciamenti di utenze ed estensioni di rete, hanno un valore complessivo di 700 mila euro.

Nel corso del 2023, inoltre, la società ha ottenuto un finanziamento di 764 mila euro, a valere sui fondi Pnrr, per il miglioramento della rete di teleriscaldamento di Santo Stefano di Cadore, progetto da oltre 2 milioni di euro che prevede il potenziamento della centrale di produzione di energia termica con posa di un’ulteriore caldaia alimentata a cippato e l’estensione della rete comprensiva di nuovi allacciamenti per 28 sottostazioni. L’opera verrà avviata nel corso del 2024.
«Un finanziamento che ci permetterà di portare ulteriore valore al territorio bellunese – spiega Bruno Zanolla – sia in termini di sviluppo sostenibile dell’area del Comelico, sia in termini di autonomia nella produzione energetica da fonti rinnovabili. In questi anni, grazie alla lungimiranza dei soci, la società ha saputo essere il braccio operativo dei Comuni nello sviluppo dell’energia ‘green’: le centraline idroelettriche su acquedotto e su corso d’acqua ne sono un esempio concreto e contribuiscono, nel loro piccolo, al macro-obiettivo di decarbonizzazione a cui è chiamato anche il nostro Paese e che ha come deadline il 2050. Auspicabile, quindi, anche nei prossimi anni proseguire nel solco già intrapreso».
BILANCIO PREVISIONALE 2024 E PIANO INDUSTRIALE 2024/2026
Il 2024 di Bim Belluno Infrastrutture sarà fortemente contrassegnato dal percorso di fusione con Bim Gsp. L’iter potrà beneficiare di procedura semplificata (quindi senza nomina di periti esterni) nel caso vi sia consenso unanime dei soci. Ad oggi buona parte dei Comuni si è già espressa favorevolmente in tal senso. Il percorso si concluderà entro fine 2024: il nuovo soggetto, frutto della fusione, sarà operativo dall’1 gennaio 2025 e si occuperà non solo di servizio idrico integrato, ma anche di energia rinnovabile.
Tra i dati più rilevanti del 2024, il passaggio delle reti gas metano a Italgas, avvenuto lo scorso 1 febbraio scorso, che ha portato nelle casse di Bim Infrastrutture 48 milioni di euro. Valore su cui si confronteranno nei prossimi mesi i Comuni soci che ne valuteranno la destinazione: sul tavolo delle ipotesi, oltre alla costruzione della nuova sede per le realtà «Bim», il rinnovo delle piccole e grandi concessioni a derivare per scopo idroelettrico, in scadenza rispettivamente a luglio 2024 e nel 2029, il potenziamento di iniziative e servizi volti alla produzione di energia ‘green’, la razionalizzazione delle partecipazioni per i servizi ai Comuni.
«Si aprono scenari strategici per la montagna bellunese – conclude Zanolla – e le comunità energetiche ne sono un esempio: su questo sono certo che con i soci sapremo individuare la direzione giusta».
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