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domenica 15 Giugno 2025,

«Diamo l’acqua, in cambio chiediamo almeno strade sicure»

Belluno Alpina vuole coinvolgere Bim Gsp nel progetto antispopolamento

«Nel comprensorio prealpino insistono importanti prese d’acqua; curare il territorio vuol dire anche poter continuare a garantire i servizi»: da questa riflessione nasce l’idea di Belluno Alpina di coinvolgere nelle sue iniziative antispopolamento Bim Gsp. «Sono quattro le prese d’acqua presenti» nel territorio su cui opera l’associazione: «Tassei, che serve Valmorel; Ciroc, per Via delle valli e Tassei; due a Medil: Violant e Campagot, quest’ultima molto importante perché serve il Castionese e il Nevegal. Il comprensorio garantisce risorse anche alle realtà limitrofe, crediamo che sia il caso di essere “ricambiati” almeno con strade adeguate e sicure, non fosse altro che per garantire il transito dei mezzi che dovessero essere impegnati nelle operazioni di riparazione e di manutenzione».

Nasce da qui quindi l’idea di provare a coinvolgere nella prossima assemblea di Belluno Alpina anche l’azienda del servizio idrico integrato provinciale, in nome di quel binomio pubblico-privato sul quale l’associazione da sempre spinge per l’attuazione del progetto antispopolamento «Ronce 2020»: «Dobbiamo progettare in una logica di area vasta prealpina, combattendo l’abbandono attraverso progetti concreti, rendendo più attrattiva l’area valorizzando il bosco, le peculiarità naturalistiche e turistiche, l’agricoltura. Sappiamo di poter contare sul sostegno e sull’attenzione di alcuni membri della giunta del capoluogo: è necessario che il Comune di Belluno faccia valere il suo ruolo capofila, affiancando Bim Gsp, i comuni limitrofi e i privati in questo percorso».

I temi centrali sono noti: dal completamento del percorso natura/famiglia da Ronce al Nevegal fino a Valmorel, con altri 3 km di strada naturalistica silvopastorale a quota 1000 e con nuovi punti di ristoro, alla costituzione del consorzio forestale per gestire il bosco e creare economia dalla filiera del legno, dalla ristrutturazione dell’ex scuola di Ronce quale luogo di incontro e confronto per la gestione consorziale e come punto di ristorazione alla sistemazione e adeguamento delle strade, ormai ridotte ai minimi termini sia verso il Nevegal che per Piandelmonte, Tassei e Cet.

«Servono idee per lo sviluppo del territorio, solo così si possono creare situazioni che invogliano i soggetti privati ad investire qua. Dobbiamo decidere quale futuro vediamo per queste località e lavorare duramente per realizzarlo: senza obbiettivo, l”unico destino è quello del continuo e inesorabile spopolamento. Questi obbiettivi però non devono essere calati dall’alto, ma devono essere il frutto delle idee e delle proposte delle popolazioni che abitano e conoscono il comprensorio con le sue problematiche e i suoi punti di eccellenza» rimarcano dall’associazione. «Alle infrastrutture vanno aggiunte poi occasioni di ritrovo sociale, di festa e di promozione del territorio: i volontari locali hanno creato numerosi eventi per i residenti, soprattutto per quelli più anziani, che hanno comunque intrattenuto anche i visitatori, ma non è un segreto che il nostro obbiettivo è quello di portare il Giro d’Italia nelle nostre terre, coinvolgendo l’intero comprensorio con una proposta che interessa l’Alpago, Ponte nelle Alpi, Belluno e Limana».

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