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domenica 15 Giugno 2025,

Rivista «Dolomiti»: dalla storia all’arte, dall’etnografia alla narrativa

Nella foto un particolare dell’immagine di copertina del numero di febbraio del periodico che è in arrivo nelle edicole e nelle librerie della provincia di Belluno.

È in arrivo nelle edicole e nelle librerie della provincia di Belluno il numero di febbraio di «Dolomiti», la rivista di cultura e attualità della provincia di Belluno che ha celebrato con gioia il 45° anno di vita col desiderio di ampliare il numero dei collaboratori e anche di allargare, secondo le esigenze attuali, i campi di ricerca e di analisi.

Restando, per ora, nella scia della tradizione, sono vari anche nell’ultimo numero i contributi offerti da «Dolomiti», a partire da quello di Clara Campagnolo che propone un estratto della sua tesi di laurea dal titolo: «Il senso del luogo in Comelico Superiore. Analisi etnografica di un caso specifico».

Miriam Curti parla invece del Monastero bellunese di Santa Maria di Loreto e, in particolare,
si sofferma su alcuni aspetti della vita delle monache, come ad esempio la scelta della vita monastica,
le loro doti e attività, la loro provenienza, i rapporti tra le consorelle e i casi di monacazione forzata.

Ritratti del settecentesco Antonio Bettio è invece il contributo di Flavio Vizzutti che ci presenta
lo stile e la cultura del pittore bellunese.

Sempre molto interessanti sono le ricerche storiche di Giandomenico Zanderigo Rosolo che
in questo numero di «Dolomiti» propone: «Ritrovati in Archivi austriaci importanti documenti
cadorini».

Gianni De Vecchi presenta: «Il Santuario di San Fermo sulla strada romana Feltre-Belluno», parlando in
particolare della via da Longano a Salce, dei tesori artistici della Chiesa di San Fermo e della devozione popolare per questo Santo.

Del monte Civetta parlano invece Corrado Ghezzo e Dina Vignaga nel loro contributo: «Monte
Civetta: nuova ipotesi etimologica».

Completano il numero gli articoli a firma di Antonella Fornari («Al Col di Lana. Kurt Suckert, un animo ribelle»), Giovanni Grazioli («È tornato a Belluno un prezioso volume della Biblioteca Piloni»), Adriana Lotto («I cent’anni dell’ospedale di Agordo in una bella pubblicazione»), Dino Pellegrinotti («Il cappellano figura importante nella comunità di Pieve d’Alpago»).

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