La piaga del gioco d’azzardo affligge anche la provincia di Belluno. Un problema da cui non è immune la popolazione giovanile. Di questa e altre tematiche parlerà la prossima settimana in provincia Filippo Torrigiani, consulente della Commissione parlamentare antimafia e del Cnca, il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza/Campagna Mettiamoci in gioco. Torrigiani sarà a Mel, all’Auditorium dell’ex chiesa di San Pietro, giovedì 14 marzo alle 20.30 per la presentazione del suo ultimo libro «Silenzi e distrazioni. Dieci cose di cui non si parla». Una serata organizzata da Scuole in Rete, Comune di Borgo Valbelluna, Libera “Francesco Marcone”. Venerdì 15 invece incontrerà, durante la mattinata, gli studenti delle scuole superiori, sempre grazie all’organizzazione di Scuole in Rete. Nel pomeriggio sarà assieme a una cinquantina di studenti che con Scuole in Rete sta seguendo un percorso sulla legalità. In serata si sposterà ad Agordo per un appuntamento di Libera.
Non è la prima volta che Torrigiani arriva in provincia, anche perché ha collaborato con il Coordinamento SlotMob Belluno nella lotta contro l’azzardo, che è uno dei temi in cui si spende di più e che si lega a usura e impoverimento delle famiglie, in un quadro in cui salute e sanità e, più in generale, tutto lo stato sociale costantemente regrediscono. Senza considerare gli aspetti patologici della dipendenza. Ci sono poi l’illegalità mafiosa che controlla anche l’azzardo e la preminenza degli interessi economici che producono disuguaglianze economiche e sociali crescenti. «Dal 2011 al 2021 sono stati veicolati 1,03 trilioni di euro nel gioco d’azzardo. Guardando solo al 2023, si parla di 150 milioni», spiega Torrigiani. «Quello di cui siamo poco consapevoli è che tutti questi soldi vengono sottratti all’economia reale e bruciano ore di lavoro. Risorse preziose tolte anche alle famiglie».
I dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli evidenziano come in provincia di Belluno ogni anno si giochino in media 220 milioni di euro tra Gratta e Vinci, slot e videolotterie. A destare parecchia preoccupazione è l’impatto sulle nuove generazioni. Una recente ricerca del Cnr aveva messo in evidenza che un giovane su tre, ossia il 33,4%, aveva affermato di poter accedere ai luoghi di gioco in meno di 5 minuti da scuola. Alla faccia del fatto che, per gli under 18, il gioco d’azzardo sia illegale. «Il primo passo è sensibilizzare i giovani», mette in risalto Torrigiani, «in particolare i minori. Nel gioco d’azzardo online, dove l’accessibilità e le modalità di fruizione sono sempre più simili a quelle di un videogioco, è importante che i giovani riconoscano caratteristiche e possibili rischi».
Negli appuntamenti bellunesi Torrigiani racconterà una versione dei fatti diversa da quella che ci viene quotidianamente propinata, distorcendo talvolta la realtà proprio tra «Silenzi e distrazioni». Con la convinzione che, anche tramite la condivisione di queste conoscenze, si possa e si debba intraprendere un cammino di denuncia verso un sistema non più accettabile. I temi, «dieci cose di cui non si parla» – che è il sottotitolo del libro – spazieranno nel campo dell’esperienza connessa al contrasto diretto alle mafie, tra usura, azzardo, droghe, ma verranno anche affrontati i problemi che oggi attanagliano il nostro paese: lavoro, disuguaglianze, povertà, salute e sanità, ambiente. «Sono tutte tematiche di cui si parla poco e che affliggono non solo le grandi città, come spesso si è portati a pensare, ma anche le realtà più piccole», afferma Torrigiani. «Siamo un paese ‘‘malato’’, con record poco edificanti dal punto di vista etico. Un sistema di ‘‘cortocircuiti’’ che non fa che produrre povertà e malessere sociale. Per questo bisogna ‘‘alzare il velo’’, ossia non nascondere i problemi, ma prendere consapevolezza che esistono e discuterne».
Martina Reolon
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