In Veneto una donna ogni 752 residenti viene presa in carico dai centri antiviolenza. Un numero impressionante di donne che soffrono e spesso non sanno come difendersi. La violenza può essere sia fisica, subita dal 57% delle donne, che psicologica, riscontrata nel 74% dei casi. L’84% degli episodi di violenza riguarda le “relazioni affettive” in essere o concluse. «Numeri importanti, che fanno riflettere», commenta la presidente di Confartigianato Imprese Belluno Claudia Scarzanella. «Le vittime di violenza, sia fisica che psicologica, potrebbero essere persone a noi vicine, per questo motivo è importante saper cogliere i segnali per individuare queste situazioni di difficoltà». È con questo spirito che Confartigianato Imprese Belluno, in collaborazione con Ulss 1 Dolomiti e Questura di Belluno, ha organizzato un incontro dal titolo «Operatori del Benessere sentinelle contro la violenza» per lunedì 11 marzo, alle 17.30 presso la sede di Confartigianato Imprese Belluno in Piazzale Resistenza, a Belluno. L’evento è aperto a tutti.
L’iniziativa consiste in una serata informativa sulla violenza domestica e di genere finalizzata a far conoscere ai professionisti della bellezza la Rete attiva nel territorio dell’Ulss 1 a supporto delle persone vittime di abusi, rendendoli capaci di offrire un aiuto concreto grazie all’intervento di Erika Leone, medico legale dell’Ulss 1 Dolomiti. Un tema molto sentito anche dai tre presidenti di mestiere di Confartigianato Belluno Acconciatura, Estetica e Fitness rispettivamente Ivana Del Pizzol, Alessandra Feltrin e Lorenzo Battistel: «Tanto si è già detto a riguardo, ma forse qualcosa di più si può fare, e purtroppo al giorno d’oggi, quando la frenesia caratterizza le nostre giornate e lo slogan principale è ‘non ho tempo’, si tende a rimanere superficiali e cercare delle scuse per convincersi che tutto vada bene. In realtà non va sempre tutto bene. A volte siamo confidenti, consiglieri delle nostre clienti, è nostro dovere prestare aiuto quando capiamo che qualcosa non va. La battaglia va portata avanti quotidianamente e cioè 365 giorni all’anno, in sinergia con le Istituzioni, la scuola e in primis con la famiglia. Il cambiamento culturale è necessario e urgente. Il coinvolgimento dell’Ulss, della Questura e del Comune oltre alla nostra Associazione, ci porterà a capire la portata del fenomeno violenza e le azioni già messe in atto. Ma noi abbiamo bisogno di capire come si può contrastare o almeno portare aiuto concreto nel momento di bisogno. Questo confronto propone il settore Benessere attore fondamentale con cui lavorare per ottenere concreti risultati».
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