Sabato 30 marzo alle 14.30, allo stadio Zugni Tauro di Feltre, è in programma il big match calcistico fra la Dolomiti Bellunesi e il Treviso. Seconda contro quarta. Al di là della posta in palio, la sfida con i biancocelesti racchiude, da sempre, significati profondi, stimoli ed emozioni.
«Spero sia soprattutto una bella giornata di sport, nobilitata da una splendida cornice di pubblico» auspica il presidente Paolo De Cian «sulla carta sarà una sfida interessante, tra due buonissime squadre. A prescindere, vivere gare di questo tipo è un privilegio: per la società e per i ragazzi». È vero che in palio ci sono punti pesanti in chiave playoff. Allo stesso tempo, però, non ci saranno particolari pressioni: «Ogni scenario è aperto. Per quanto ci riguarda, stiamo giocando un buon calcio: dobbiamo continuare ad avere questo tipo di mentalità».
I dolomitici sono reduci da cinque successi in sequenza, l’ultimo dei quali appena ottenuto in Val Camonica, nella tana del Breno: «L’alchimia del gruppo» prosegue De Cian «è nata dal lavoro dello staff tecnico. A cominciare da mister Nicola Zanini, bravissimo a gestire i ragazzi, passando per il vice allenatore Bistore e il preparatore dei portieri, Benetti, fino al “prof”: il responsabile della performance, Marco Fontanelli. I giocatori, inoltre, sono di spessore. E il mix dato da giovani di qualità e atleti più esperti sta dando risultati tangibili. Ci tengo poi a sottolineare il valore delle persone, non solo degli atleti: ogni componente del collettivo sa ciò che deve fare, è responsabile e applica l’impegno alla lettera».
L’attuale secondo posto è in tandem col Bassano, anche se Perez e compagni devono ancora recuperare il match di Montecchio: «La classifica la osservo ma il nostro obiettivo non cambia» afferma De Cian: «diamo il massimo e cerchiamo di totalizzare il maggior numero di punti. Poi, alla fine, tireremo le somme. In ogni caso, stiamo portando avanti un grande campionato: essere secondi in serie D non è scontato, anche perché nelle prime due stagioni abbiamo faticato. Dobbiamo essere orgogliosi dei passi avanti: i frutti dell’ultimo periodo sono figli del lavoro del passato».
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