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venerdì 6 Giugno 2025,

Troppa pioggia, perso il primo raccolto del fieno e semine in ritardo

L'allarme lanciato da Confagricoltura Belluno

Mais e fieno sono le vittime principali delle piogge intense e continue che hanno caratterizzato, oltre al mese di maggio, anche i primi giorni di giugno. Molti campi sono inzuppati d’acqua e le prime semine non sono andate a buon fine, con il risultato che gli agricoltori dovranno procedere alla risemina. Spiega Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno: «È stato un mese di piovosità anomala, che ha causato grande sofferenza al mais. Siamo in ritardo un po’ con tutto, compreso lo sfalcio: è andato perso il maggengo, cioè il primo taglio, e si teme anche per la qualità del raccolto futuro dato che l’erba è cresciuta parecchio e c’è difficoltà a sfalciare».

«Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti», continua, «siamo passati da un inverno con temperature calde, che ha portato a fioriture precoci, ad una primavera fredda e molto piovosa, che sta frenando le produzioni. Un cambio del clima che ha causato problemi anche negli allevamenti, in quanto le vacche da latte risentono molto dell’eccessiva umidità. Temo, purtroppo, che dovremo abituarci a sbalzi termici, con le stagioni radicalmente diverse da quelle del passato. E dovremo anche abituarci al fatto che tutto ciò che accade condiziona il mercato globale. Non possiamo più pensare di vivere nel nostro microcosmo bellunese: tutto ciò che accade nel mondo, dai conflitti agli eventi estremi, si ripercuote sui prezzi dell’energia, dei mangimi, dei fertilizzanti e di tutto ciò che fa parte dei costi di produzione».

In Valbelluna molti agricoltori guardano con preoccupazione alle piogge annunciate per la settimana prossima, dato che senza una finestra di almeno cinque-sei giornate di sole diventa impossibile seminare. «Siamo al 6 giugno e mi manca ancora metà della semina della soia e del mais, un disastro», sospira Stefano Catani, che coltiva seminativi a Sedico e detiene una stalla di vacche da latte. «La quantità abnorme di acqua caduta dal cielo in maggio ha portato la terra e anche il mais. Ci vorrebbe il motoscafo per riuscire a entrare nei terreni, che sembrano una risaia, da tanto sono inzuppati d’acqua. In tutta la zona di Sedico non si può né arare, né seminare. Forse ci salveremo un po’ con la soia, dato che ci sono parecchie varietà che è possibile ancora seminare, tempo permettendo. Ma così non sarà per chi ha bisogno di mais per dar da mangiare agli animali, dato che, vista la penuria di prodotto, sarà costretto ad andare ad acquistare mangimi dai commercianti, con aggravio di costi».

1 commento

  • Sempre a lamentarsi e piangere…. Ogni anno si trova una giustificazione per aumatare il prezzo del fieno e dei raccolti…. Che poi non è assolutamente vero che il primo taglio è perso, visto che la legge impone che chi riceve i contributi per lo sfalcio debba aspettare il 15 giugno….. Raccontatela giusta….

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