Ancora un paio di settimane di lavoro sul set cadorino di «Un passo dal cielo»: le troupe stanno girando da metà giugno l’ottava stagione e andranno avanti fino all’inizio di luglio, per poi spostarsi negli studi di Roma e confezionare le puntate che andranno in onda in tv la prossima primavera.
La produzione fa base a San Vito di Cadore, visto che il lago di Mosigo è diventato il quartier generale delle vicende della fiction, ma poi spazia su varie location: quest’anno oltre a Cortina, San Vito e Borca di Cadore sono state girate scene a Nebbiù, Misurina, Monte Piana, Fiames, Valle di Cadore, Vinigo, Cibiana e Passo Giau.

«Si tratta di una promozione ampia del nostro territorio, che ha sicuramente ampie ricadute» commenta la consigliera provinciale delegata al turismo Vanessa De Francesch, che nei giorni scorsi è stata sul set con il sindaco di San Vito Franco De Bon, per far visita e dare il benvenuto in provincia di Belluno agli attori, al regista e tutti i lavoratori impegnati nella produzione della fiction. «È anche un’occasione di lavoro e di indotto molto importante, soprattutto in un periodo non di altissima stagione quale è il mese di giugno».
Sul territorio stanno lavorando oltre 150 persone tra artisti, personale di scena, truccatori, operatori e manovalanza. Quasi tutti ospitati in alberghi e strutture ricettive. «Persone che dormono, mangiano, acquistano sul nostro territorio. È una componente del turismo tutt’altro che trascurabile» continua la consigliera De Francesch. «Se poi consideriamo che molte di queste persone torneranno qui con i familiari, perché si sono innamorate delle nostre montagne, e consideriamo soprattutto il grande afflusso di turisti “in pellegrinaggio” sui luoghi della fiction, anche in periodi di bassa stagione, allora il risultato turistico è assicurato».
«Alcuni responsabili di scena e delle location, che hanno scandagliato il territorio da aprile a giugno in cerca di nuove location» afferma ancora De Francesch «mi hanno detto di aver visto posti splendidi che mai avrebbero immaginato potessero esserci in Italia. È emozionante sentir dire questo, ma anche fondamentale per acquisire consapevolezza sulle potenzialità inespresse dal nostro territorio. Che ha tutto per essere location cinematografica. Come confermano le altre produzioni arrivate dopo “Un passo dal cielo”, penso ai film di Natale con Abatantuono girati proprio a San Vito».
«Dobbiamo cercare di costruire un sistema di territorio che sia accogliente e che dia servizi, ai turisti, ma anche alle produzioni cinematografiche» conclude De Francesch. «Può essere l’occasione e uno strumento di grande impatto per promuovere non solo le località più conosciute, ma anche quelle meno note, garantendo uno sviluppo turistico e quindi economico in grado di sostenere le comunità locali».
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