Ieri, sabato 6 luglio, si è aperto il cancello della ex caserma «Zannettelli», sede della Protezione civile degli alpini di Feltre, per accogliere i ragazzi iscritti al campo scuola 2024. Alla spicciolata si sono presentati alle postazioni del personale di segreteria 72 ragazzi con le loro famiglie per effettuare la registrazione, acquisire il materiale fornito in dotazione dall’Ana e prendere il proprio posto nelle camerate adibite per il loro soggiorno.
Martedì scorso il presidente della locale Sezione degli Alpini Stefano Mariech, il vice presidente responsabile della Protezione civile Giorgio Bottegal e il direttore del campo Dario Dalla Zanna avevano tenuto una conferenza stampa per presentare il programma di massima del campo scuola.
Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente per la risposta avuta rispetto anche alle tre edizioni precedenti: «Premetto che non si tratta di una mini naja, come erroneamente è stato più volte detto, ma di un vero campo scuola in cui i ragazzi conoscono giovani provenienti da diverse zone dell’Italia e imparano a vivere assieme, superando l’individualismo dell’io e accogliendo la condivisione del noi. Siamo molto soddisfatti del risultato degli scorsi anni, poiché abbiamo visto dei ragazzi uscire da questa esperienza cresciuti e maturati e, quel che maggiormente conta, felici di aver condiviso questi 15 giorni con noi. Questo lo si rileva anche dal fatto che le liste di iscrizione aperte a febbraio, alla fine del mese erano già completate».
Mariech ha continuato la sua presentazione definendo i cardini su cui poggia il campo: «I due assi portanti del programma sono comunicare i valori alpini e cosa significa vivere assieme, trasmettendo le informazioni sulla nostra Associazione, facendo scoprire cos’è l’Ana e la sua Protezione civile. Questo si effettua nei 15 giorni in cui si alternano momenti formativi ad esercitazioni pratiche, senza comunque dimenticare il divertimento».
«Alcuni giovani, arrivati troppo tardi all’iscrizione, ci telefonano sperando in qualche rinuncia – ha affermato Giorgio Bottegal, prendendo la parola – siamo dispiaciuti per loro, ma speriamo possano partecipare i prossimi anni. Questa esperienza serve ai ragazzi per poter riconoscere le proprie attitudini e poterle mettere a disposizione del gruppo. Per portare avanti tutte le attività del campo, oltre agli specialisti che verranno a tenere incontri formativi e a svolgere le esercitazioni pratiche, ci siamo avvalsi della collaborazione dei volontari dei 40 gruppi della sezione di Feltre che si avvicenderanno nelle 15 giornate, anche per prendere confidenza con questi giovani, che, nel tempo, speriamo di poter annoverare nelle nostre fila».
Infine Dario Dalla Zanna ha definito più in particolare il programma del campo: «Dei 72 giovani che verranno, come ogni anno, divisi in due squadre, la “Montiglio” e la “Caimi”, dal nome delle palazzine della caserma «Zannettelli» ai tempi della leva, 17 sono le ragazze. Oltre che dalle province venete, provengono perlopiù dalle zone dell’Italia del centro nord. Vi è un programma giornaliero che, dalle 6 del mattino con la sveglia, prevede un’attività di risveglio muscolare, la colazione e l’alzabandiera, a cui seguono attività di formazione e pratica, alternate a quello che sono le occupazioni necessarie per il buon andamento della vita di comunità come le pulizie delle camerate, dei bagni, dei luoghi comuni interni ed esterni e l’aiuto in cucina: in sintesi la comune corvée. A questo si affianca il programma delle attività di formazione con incontri con gli specialisti della Protezione civile e non solo, alternate ad esercitazioni pratiche inerenti alle materie presentate nelle lezioni. Infine vi saranno delle escursioni e delle gite accompagnate con guide che presenteranno ai partecipanti al campo i territori del Feltrino e della provincia di Belluno. Tra queste vi sarà anche una giornata al 7° Rgt. Alpini, che permetterà loro di venire in contatto con i militari in armi e conoscerne l’attività. Molto apprezzata dai ragazzi degli scorsi anni è stata l’esperienza con il coro Ana Piave, che verrà ripetuta anche quest’anno e durante la quale il maestro Aldo Speranza impartirà lezioni di canto corale: al termine lo scorso anno era nato un vero e proprio coro. Infine il campo terminerà con la simulazione di un evento calamitoso, gestito in tutto e per tutto dai ragazzi: esperienza molto riuscita lo scorso anno, che si ripeterà per dare la soddisfazione ai giovani di mostrare alle proprie famiglie ciò che in questo periodo avranno appreso».
Al di là delle attività sicuramente molto interessanti e arricchenti, per questi ragazzi sarà importante il clima di amicizia e di cordialità, già sperimentato nelle scorse edizioni: un punto di forza che ha contribuito a creare il successo di domanda anche in questa edizione. Non resta che augurare ai comandanti di compagnia Rinaldo De Salvador e Luigi Dal Molin e ai giovani istruttori, che hanno partecipato alle scorse edizioni e che li affiancheranno nelle attività, un buon lavoro per un’ottima riuscita del campo scuola.
Silvia Losego
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