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sabato 14 Giugno 2025,

La vedova di Zardini intende donare a Bolzano il fondo fotografico di famiglia

Sono migliaia di scatti che coprono più di un secolo di storia locale

L’erede dei fotografi ampezzani Zardini intende lasciare il fondo, costituito da migliaia di immagini scattate nell’arco di un secolo e oltre, alla Provincia di Bolzano. Lo si apprende da un comunicato della stessa Provincia autonoma: «oltre un secolo di storia delle valli ladine, racchiusa negli scatti di tre generazioni di fotografi, potrebbe passare nella disponibilità della Provincia».

Valentina Zardini, infatti, ha intenzione di donare alla Provincia di Bolzano il lascito del marito, il fotografo ampezzano Stefano Zardini, e dei suoi avi. Si tratta di 120 anni di storia della popolazione e cultura ladina raccontata in miglia di foto. Ieri, martedì 16 luglio, l’assessore provinciale altoatesino alla Cultura ladina Daniel Alfreider ha incontrato Valentina Zardini a Cortina, accompagnato da Werner Pescosta dell’Istituto ladino Micurà de Rü, dalla direttrice del Museo ladino “Ciastel de Tor” Katharina Moling e da Carlo Suani. Insieme hanno analizzato l’ingente mole di materiale fotografico. «Si tratta di un bene culturale prezioso per la storia ladina contemporanea, il secolo breve raccontato in migliaia di scatti» ha dichiarato il vicepresidente della Provincia Alfreider.

Le fotografie dovranno essere visionate, catalogate e infine digitalizzate da esperti per renderle fruibili dalla popolazione. La vedova del fotografo Zardini vuole raggiungere questo obiettivo. «Ha proposto la donazione dell’intero lascito alla Provincia autonoma di Bolzano, a condizione che le immagini siano rese accessibili al grande pubblico».

«È uno sforzo che probabilmente richiederà del tempo. Stiamo valutando di accettare l’offerta ed incaricare l’Istituto ladino di inventariare e preparare il materiale fotografico in modo che possa essere esposto in futuro nel Museo ladino di San Martino in Badia. Nelle prossime settimane se ne discuterà l’ipotesi di fattibilità».

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