Dopo due estati in cui i dinosauri e i rettili del passato sono stati i protagonisti della stagione estiva al Museo Vittorino Cazzetta, quest’anno la protagonista è la musica, o meglio le origini della musica. “La Grotta del suono” non è una mostra ma un’esperienza immersiva nei suoni degli strumenti musicali preistorici. Il pubblico può entrare in un ambiente che simula una grotta con delle pitture rupestri alle pareti, illuminate dalla mutevole luce di torce, si accomoda per ascoltare i suoni prodotti dagli antichi strumenti musicali, in una suggestione di immagini e suoni scopre 35.000 mila anni di note… Un video finale spiega il percorso scientifico che ha portato il curatore Simone Pedron, archeologo e musicista, a ricostruire e far rivivere gli strumenti musicali preistorici. L’installazione è stata curata dall’archeologo e musicista Simone Pedron di Tramedistoria I.S., che da decenni studia e riproduce strumenti musicali preistorici, le registrazioni sono state eseguite presso il Castello di Andraz da The Basement Studio di Vicenza. Hanno collaborato al progetto le musiciste Eleonora Demattia e Virginia Salvatore.
“La grotta del suono” è visitabile negli orari di apertura del museo a partire dal 31 luglio e sarà aperta fino ad ottobre. Proprio il 31 luglio alle ore 18 si terrà la conferenza “Suoni e strumenti musicali della Preistoria: un viaggio sonoro lungo 35000 anni” in cui saranno fatti vedere e sentire gli strumenti musicali preistorici ricostruiti. Nella grotta possono accedere fino a 20 persone contemporaneamente e nel periodo di apertura del museo verranno organizzati più turni di visita.
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