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sabato 14 Giugno 2025,

Settimana di mobilitazione per dire basta alle armi nucleari

Vi aderisce anche il coordinamento Pace e Disarmo Belluno che sottolinea che è inaccettabile destinare oltre 91 miliardi di dollari all’anno ad armi di distruzione di massa.

Secondo il rapporto 2023 della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (Ican), i nove Stati che possiedono armi nucleari, cioè Cina, Francia, India, Israele, Corea del Nord, Pakistan, Russia, Regno Unito e Stati Uniti, hanno speso complessivamente 91,4 miliardi di dollari per il mantenimento e l’ampliamento dei loro arsenali nucleari, quasi 3000 dollari al secondo. Un dato in aumento del 34% rispetto agli ultimi cinque anni.

Le armi nucleari sono le armi più disumane mai create – sottolinea il coordinamento Pace e Disarmo Belluno – perché violano il diritto internazionale, causano ingenti danni ambientali e sottraggono enormi risorse pubbliche alla soddisfazione dei bisogni umani più elementari. Una sola bomba nucleare fatta esplodere su una grande città può uccidere milioni di persone. Di qui la necessità e l’urgenza di abrogarle, come previsto dal Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Tpwn), che hanno sottoscritto più di 90 Paesi, ma alle cui conferenze l’Italia e tanti paesi Nato non hanno mai partecipato, nemmeno come uditori.

Ora – fa presente ancora il coordinamento Pace e Disarmo Belluno che vi aderisce – siamo nella settimana internazionale di mobilitazione (16-22 settembre) contro le bombe atomiche promossa dalla Ican. «No money for nuclear weapons!» («No soldi per le armi nucleari!») è lo slogan principale della mobilitazione, che evidenzia l’inaccettabilità di destinare oltre 91 miliardi di dollari all’anno ad armi di distruzione di massa. Il senso della mobilitazione è soprattutto quello di sensibilizzare, perché purtroppo non c’è un dibattito su questi temi e le persone sono rassegnate.

Le iniziative della settimana internazionale di mobilitazione prevedono attività di sensibilizzazione in tutto il mondo allo scopo di diffondere informazioni sugli enormi sprechi legati agli armamenti nucleari e di evidenziare le alternative benefiche per la società. Con un solo anno di spesa per le armi nucleari si potrebbero convertire 16,5 milioni di case all’energia solare; assicurare un anno di acqua pulita e servizi igienici a 1,2 miliardi di persone; pagare un terzo dei costi per l’adattamento ai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo…

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