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martedì 10 Giugno 2025,

“Radiocollarato” un secondo lupo nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

La cattura è avvenuta nei giorni scorsi nei pressi di forcella Franche, nella zona agordina del Parco

Un secondo lupo è stato “radiocollarato” nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, proseguendo il progetto di ricerca avviato nel 2022 per lo studio del comportamento e dell’etologia di questi animali. La cattura è avvenuta nei giorni scorsi nei pressi di forcella Franche, nella zona agordina del Parco, e ha coinvolto una giovane femmina appartenente allo stesso branco di Novi, il primo lupo monitorato con un radiocollare nel parco.

Questo nuovo passo nel progetto, realizzato in collaborazione con l’Università di Sassari sotto la guida del professor Marco Apollonio, punta a raccogliere ulteriori dati sugli spostamenti e le abitudini dei lupi nel territorio. Il nuovo radiocollare, come quello applicato due anni fa, è dotato di strumenti avanzati come sensori di prossimità e recinzioni virtuali, progettati per prevenire possibili attacchi agli allevamenti e monitorare la vicinanza ai centri abitati.

La prima lupa, Novi, catturata sull’altopiano di Erera nel 2022, è stata monitorata per due anni. Recentemente, il suo radiocollare è stato rimosso a distanza, senza alcun disturbo per l’animale, poiché le batterie erano prossime all’esaurimento. Ora, grazie al radiocollare del secondo esemplare, la ricerca potrà continuare con nuove e preziose informazioni. I dati che verranno raccolti contribuiranno a migliorare la comprensione delle dinamiche del branco e delle strategie di caccia, permettendo anche di affinare i sistemi di prevenzione degli attacchi ai capi di bestiame.

«La squadra di operatori che ha condotto le operazioni» ha dichiarato Ennio Vigne, presidente del Parco «conferma ancora una volta la sua professionalità ed efficacia. Ringrazio anche il Reparto Carabinieri Parco e i collaboratori per il loro prezioso supporto».

Il professor Marco Apollonio ha sottolineato l’importanza del progetto: «Avere a disposizione più anni di dati sul primo branco che si è stabilito nel Parco è un risultato significativo, che permetterà di chiarire diversi aspetti poco noti della biologia del lupo nelle aree protette alpine».

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