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sabato 14 Giugno 2025,

Le celebrazioni della ricorrenza del Vajont entrano nel vivo

Questa sera la presentazione di un progetto artistico sulle dinamiche della catastrofe, sabato il rinnovo simbolico del legame tra Abruzzo e Longarone e una conferenza sul futuro che vogliamo, domenica la pedonata “Percorsi della memoria”.

Le celebrazioni della ricorrenza del Vajont entrano nel vivo. Dopo la cittadinanza onoraria alla Guardia di Finanza (sabato scorso), il calendario del 61° anniversario vivrà diversi appuntamenti in questo fine settimana, a cominciare dalla presentazione di “Calamita/à”, un progetto artistico di ricerca multidisciplinare che punta a esplorare le dinamiche della catastrofe.

VENERDÌ 20
“Calamita/à” è nato in maniera indipendente nel 2013, a cura di Gianpaolo Arena e Marina Caneve, e prende origine dai fatti storici del Vajont. Si tratta di un progetto che ha coinvolto più di cinquanta artisti e ricercatori per affrontare il tema della rappresentazione della catastrofe e promuovere riflessioni su argomenti quali la trasformazione del paesaggio, lo sfruttamento delle risorse energetiche, la relazione tra uomo, natura e potere, l’emarginazione sociale delle minoranze e l’identità individuale e collettiva.

Dal 2016 in poi, il focus del progetto è diventato quello di sviluppare i lavori a lungo termine di un gruppo ristretto di autori, iniziati tra il 2013 e il 2015: Gianpaolo Arena e Marina Caneve, ma anche i francesi Céline Clanet e François Deladerriere, l’olandese Petra Stavast e il tedesco Jan Stradtmann. Poi il progetto ha creato una collaborazione con l’etichetta discografica Silentes e un anno fa ha vinto il bando “Strategia fotografia” del Ministero della Cultura.

Questa sera (venerdì 20 settembre) sarà presentato a Longarone come mostra fotografica. Appuntamento alle 18.30 nella sala Popoli d’Europa. «Sarà un prolungamento ideale del 60° – spiega Anna Olivier, consigliera comunale con delega alla cultura – perché rientra nel progetto Muri – Museo diffuso regionale dell’ingegneria – che ci accompagna dal 2023 alle Olimpiadi, mostrando le metamorfosi del paesaggio. Il Vajont è stato un fattore di grande metamorfosi, non solo del paesaggio, ma di intere comunità».

SABATO 21
Nella giornata di domani, sabato 21, il ricordo del Vajont sarà declinato in due distinti appuntamenti. Alle 18.30 in municipio avrà luogo l’incontro per il rinnovo simbolico del legame tra Abruzzo e Longarone. Ci sarà Andrea Di Antonio, autore del libro “La notte più buia della valle”, presentato proprio a Longarone un anno fa.
Di Antonio ripercorre lo stretto legame tra la sua terra e il Vajont. Stretto fin dalla costruzione della diga, visto che alcuni operai abruzzesi, noti come “acrobati delle dighe”, contribuirono alla costruzione dello sbarramento; «Inoltre, il processo penale post disastro si svolse a L’Aquila e alcuni dei soccorritori provenivano proprio dalla mia regione», spiega l’autore del libro che tornerà a Longarone per consegnare all’amministrazione comunale un vessillo che ha realizzato personalmente a ricordo del disastro del 9 ottobre 1963.

Sempre sabato, alle 20.30, il centro culturale ospiterà la conferenza di Oltre le Vette dal titolo “Contese divise: risorse del territorio, quale futuro vogliamo?”. Una serata che metterà insieme il ricordo del Vajont e il caso del Vanoi, per parlare del rapporto tra comunità e risorse. «Un tema affrontato già la scorsa primavera, con 40 giovani provenienti da tutta Italia, nel progetto “9 ottobre 1963/2023 – 60 anni di Vajont – siamo noi il futuro del pianeta”», sottolinea la consigliera Anna Olivier. «I giovani hanno raccontato il Vajont e la difesa dell’ambiente, in quell’occasione. Un’esperienza che ha portato nuove visioni per il futuro, partendo da un caso emblematico come quello del Vajont».

DOMENICA 22
Il fine settimana si chiuderà con la tradizionale pedonata “Percorsi della memoria”, organizzata dall’associazione “Vajont, il futuro della memoria”. Partenza ore 9.

«Sarà un weekend ricco, per ricordare il disastro, celebrare la memoria, ma anche riflettere su temi che oggi come nel 1963 sono fondamentali per il presente e il futuro delle comunità locali», conclude la consigliera Olivier. «La cultura – l’arte e la fotografia – diventa così uno strumento che ci permette di non dimenticare e al contempo di veicolare un messaggio di grande attualità».

1 commento

  • Voglio sperare che L’Amico nelle prossime settimane ci ricordi anche l’orario della S. Messa che verrà celebrata nel cimitero monumentale di Fortogna, perché possiamo invocare la misericordia di Dio sulle vittime della strage e sui loro carnefici.

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