Questa mattina (24 settembre), in Cattedrale a Belluno, sono stati celebrati i funerali di don Sergio Sacco Sonador, spentosi venerdì scorso a 88 anni. Insieme al vescovo Renato, che ha presieduto il rito, c’erano il vescovo emerito Giuseppe, una cinquantina di preti e una numerosa assemblea: in essa si scorgevano molti volti di ex-alunni del Lollino e tanti amici del compianto. In prima fila il fratello, assieme ad altri familiari. Presenti anche diversi rappresentanti delle Istituzioni, tra tutti il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin.
Tra le letture bibliche è stato proclamato un passo del libro del Siracide (capitolo 39), che a molti è sembrato quasi un ritratto del compianto don Sergio: «Egli studia la sapienza degli antichi… va in missione in paesi stranieri e conosce per esperienza il bene e il male degli uomini. Fin dal mattino si dedica al Signore perché da lui riceve la vita, e si mette a pregare Dio, l’Altissimo».
Poi nell’omelia il Vescovo ha ricordato: «Con il Pelmo d’Oro tenuto tra le mani e appoggiato al petto, poco meno di due mesi fa – sabato 27 luglio – il volto di don Sergio appariva luminoso come non mai». Non poteva mancare un ricordo del «singolare ministero che don Sergio ha inventato, a cui ha dato corpo in terra bellunese. Ogni sollecitazione culturale apriva nella sua mente una breccia di ricerca. Avanzava ipotesi, proponeva collegamenti ulteriori, sondava ogni possibilità di significati, rendeva attualissimo ogni frammento di passato. La sua passione di sapere non si arrendeva mai». Delicato il tratto ricordato ancora volta dal Vescovo: «Don Sergio ha trasmesso questa sapienza, ben altro dallo sfoggio di tante conoscenze e dal vanto di possedere la verità».
Non poteva mancare un ricordo del fratello don Claudio, «imprevedibile nella sua vivacità di fede e di ministero. La nostra Chiesa di Belluno-Feltre ha accolto riconoscente l’originale manifestazione di luce della sapienza di Dio testimoniata da questi fratelli».
Al termine delle esequie, la salma è stata portata a Dosoledo e tumulata nel cimitero del suo paese.
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