Giovedì 26 settembre alle 10, nell’Aula Magna della Scuola Edile Cfs di Sedico, si terrà la presentazione del progetto «La pietra viva delle Prealpi Bellunesi». L’incontro, annuncia il Circolo Cultura e Stampa Bellunese, vedrà la partecipazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, oltre alla presenza della Consigliera Regionale Silvia Cestaro.
Il progetto è promosso dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) di Belluno e ha come obiettivo principale la sensibilizzazione di professionisti e aziende del settore sull’importanza dell’uso della pietra locale bellunese nei progetti edilizi. Questo materiale, infatti, non solo vanta caratteristiche tecniche di alto livello, ma rappresenta anche una risorsa culturale e artistica di grande valore per il territorio. Durante l’evento, rivolto principalmente a imprese, associazioni di categoria e professionisti del settore, si discuterà delle potenzialità della pietra bellunese, sia nel contesto dei restauri sia in quello delle nuove costruzioni.
La realizzazione del progetto è frutto della collaborazione tra l’Istituto Minerario Follador di Agordo e la Scuola Edile di Sedico. Il lavoro è stato coordinato dai professori Danilo Giordano ed Enrico Pescosta per il Follador, e dall’architetto Daniele Feltrin per la Scuola Edile. Fondamentale è stata anche la partecipazione dell’Associazione Scalpellini di Castellavazzo, che ha contribuito a rendere possibile la fase di ricerca e analisi dei materiali. L’iniziativa è stata supportata dal Circolo Cultura e Stampa Bellunese, che ha curato il coordinamento del progetto.
Durante la presentazione sarà affrontato il tema del recupero delle tecniche tradizionali di lavorazione della pietra, evidenziando i vantaggi di utilizzare un materiale locale, fortemente legato alla storia e alla cultura del Bellunese. Si parlerà inoltre dei cantieri attualmente attivi in provincia di Belluno, dove la pietra locale sta già trovando applicazione, e delle prospettive future per il suo impiego.
Il progetto parte dall’idea di valorizzare il patrimonio geologico e architettonico della pietra delle Prealpi Dolomiti Bellunesi, materiale storicamente impiegato in architetture e arredi locali. Dopo un’accurata fase di sopralluoghi in cave e aziende e la visita a luoghi di particolare interesse come la Casa dell’Alchimista di Valdenogher in Alpago, si è passati allo studio e all’analisi delle diverse tipologie di pietra. Gli studenti coinvolti hanno partecipato a un laboratorio di scultura presso il Museo degli Scalpellini di Castellavazzo, dove hanno potuto apprendere le tecniche di lavorazione della pietra e riconoscere le varietà di materiali disponibili nelle cave locali.
Tra le esperienze più significative, oltre alla visita alla Casa dell’Alchimista, spiccano le visite alle aziende Fent Marmi di Feltre e Angelo Bertagno di Ponte nelle Alpi, dove gli studenti hanno potuto osservare blocchi e lastre di diverse varietà di pietra, utilizzati per le analisi di progetto e il laboratorio. Questo percorso ha permesso ai partecipanti di comprendere l’importanza di valorizzare le risorse naturali locali, in alternativa all’utilizzo di materiali esterni al territorio.
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