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mercoledì 16 Luglio 2025,

Qualità dell’aria in Veneto: miglioramenti significativi, ma il percorso continua

Per Bottacin, i risultati conseguiti rappresentano una solida base su cui continuare a lavorare.

Il report annuale «La Qualità dell’Aria in breve 2024», pubblicato dall’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale del Veneto (Arpav), traccia un quadro positivo sullo stato dell’inquinamento atmosferico nella regione. Nonostante gli obiettivi finali non siano ancora stati raggiunti, l’assessore regionale all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, ha evidenziato come i risultati conseguiti rappresentino una solida base su cui continuare a lavorare.

«I dati pubblicati da Arpav ci dicono che il Veneto è sulla strada giusta. Non sono ancora raggiunti gli obiettivi prefissati, ma siamo protagonisti di alcuni importanti traguardi da cui continuare a lavorare in maniera corretta», ha dichiarato Bottacin. L’assessore ha ricordato che il Veneto è stata la prima regione italiana a dotarsi, nel 2004, di un piano di tutela dell’atmosfera. Questo piano, che comprende oltre 100 misure, è stato aggiornato nel 2016 e nuovamente rivisto nel corso del 2024. Tra le azioni promosse dalla Regione figurano la rottamazione di auto e stufe obsolete, l’efficientamento energetico degli edifici e il sostegno alla mobilità ciclabile.

Il report di Arpav si basa sull’analisi dei dati raccolti dalla rete automatica di monitoraggio, che registra le concentrazioni degli inquinanti atmosferici. Il 2024 si colloca tra gli anni migliori degli ultimi due decenni per la qualità dell’aria, insieme al 2021 e al 2023. Il numero di superamenti dei limiti per il particolato PM10 è stato inferiore rispetto al biennio precedente e in linea con il 2021, uno degli anni con i livelli più bassi di sempre. Anche per gli altri inquinanti monitorati, come il biossido di azoto e l’ozono, si registrano miglioramenti significativi.

«Sono numeri che premiano l’impegno», ha sottolineato Bottacin, pur riconoscendo le sfide legate al contesto geomorfologico della regione, caratterizzato da uno scarso ricambio d’aria, e alla densità antropica e industriale del bacino padano. «Come abbiamo dimostrato, si stanno ottenendo risultati molto positivi, a cominciare dalla riduzione degli sforamenti annui dei limiti, pari al 75% negli ultimi vent’anni», ha aggiunto.

Nonostante i progressi, l’assessore ha ribadito la necessità di continuare a investire in misure strutturali e azioni mirate per raggiungere gli obiettivi ambientali prefissati. La strada verso un’aria completamente pulita resta ancora lunga, ma i segnali di miglioramento sono incoraggianti.

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