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lunedì 16 Giugno 2025,

La prima Pietra d’inciampo in provincia sarà posata il 28 marzo a Quero: sulla lamina d’ottone il nome di Dina Dora Hasenlauf

Lunedì 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria. L'Amico del Popolo ha realizzato un approfondimento che si troverà in versione cartacea sul giornale n. 4 del 23 gennaio, in abbonamento e in tutte le edicole

«Qui abitava Dina Dora Hasenlauf, nata 1942, arrestata 31.1.1944. Deportata. Auschwitz. Assassinata». Queste le parole che saranno incise sulla Pietra d’inciampo – la prima in assoluto in provincia di Belluno – che troverà collocazione a Quero, in comune di Setteville. La cerimonia di posa si terrà venerdì 28 marzo. Un’iniziativa importante, frutto di un lavoro iniziato nel comune feltrino 12 anni fa, che porterà alla luce una storia ancora poca conosciuta: quella degli ebrei stranieri in Italia e nel Bellunese in particolare. «Nel 1939, un anno dopo l’approvazione delle leggi razziali in Italia, il fascismo eseguì un censimento degli ebrei. Molti se ne andarono, altri restarono nel nostro paese e iniziò la deportazione», spiega Enrico Bacchetti, direttore dell’Isbrec, Istituto storico bellunese della Resistenza e dell’età contemporanea. «Una deportazione che ebbe come destinazione anche la nostra provincia». Sono sedici infatti i comuni bellunesi dove gli ebrei vissero da internati, una formula che si avvicina molto a quella del confino a cui erano destinati gli oppositori italiani dal governo di Mussolini. Viene chiamata “internamento libero”.
Se quella a Quero sarà la prima Pietra d’inciampo in provincia, presto ne saranno posate altre a Mel. Ad anticiparlo è lo stesso Bacchetti: «Siamo in contatto con la Comunità Ebraica di Venezia e ci piacerebbe concretizzare il progetto nel 2026».

Intanto a Quero la Pietra sarà posta davanti a quella che oggi è la casa di riposo: all’epoca era “casa Banchieri” che, assieme a “casa Cometto”, era uno degli alloggi principali in cui erano stati ospitati gli ebrei stranieri. A Quero, tra il 1941 e il 1943, fu presente un gruppo di 45 profughi. «Tra questi, la famiglia di Dina Dora Hasenlauf, che nacque proprio a Quero nel 1942», sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Setteville, Ketty Bavaresco, che sta seguendo l’iter per la posa della Pietra d’inciampo. «I genitori di Dina Dora – Israel e Sofia –  giunsero a Quero nel settembre del 1941 insieme alla primogenita Ruth, di 8 anni. Il 22 febbraio 1944 furono deportati ad Auschwitz-Birkenau». Dora Dina, a un anno e mezzo di vita, e la sorella Ruth furono uccise al loro arrivo, probabilmente assieme alla madre. La stessa sorte toccò al padre qualche mese più tardi.

Le pietre d’inciampo sono dei sanpietrini con una lamina d’ottone sulla faccia superiore, in cui vengono riportati i nomi delle persone deportate. Queste pietre vengono posizionate a terra davanti a quella che viene ritenuta l’ultima residenza nota della persona che poi è finita nei campi di sterminio.

Lunedì 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria. L’Amico del Popolo ha realizzato un approfondimento che si troverà in versione cartacea sul giornale n. 4 del 23 gennaio, in abbonamento (se non sei abbonato clicca qui) e in tutte le edicole.

Martina Reolon

1 commento

  • Quanti anni sono passati? Poco più di 80, ma non è mai troppo tardi. Come scrive Paolo Navarro Dina, vicepresidente della Comunità Ebraica di Venezia, per leggere quanto è scritto sulla pietra d’inciampo, che sporge sul selciato, è necessario chinarsi. Questo gesto non è solo un omaggio di fronte alla disumana sofferenza provocata a tanti innocenti, ma anche un “rientro in se stessi” per riflettere ed interrogarsi: ed io?

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