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mercoledì 11 Giugno 2025,

Giornata nazionale delle vittime civili di guerra e dei conflitti armati, incontro a Palazzo Rosso

Una delegazione dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) è stata accolta a Palazzo Rosso per un incontro con l'Amministrazione comunale.

Belluno ha celebrato ieri, sabato 1° febbraio, la Giornata nazionale delle vittime civili di guerra e dei conflitti armati, istituita con la legge n. 9 del 25 gennaio 2017. In questa occasione, una delegazione dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) è stata accolta a Palazzo Rosso per un incontro con l’Amministrazione comunale. La giornata si è conclusa con l’illuminazione in blu del Teatro comunale, un gesto per sensibilizzare la cittadinanza e ribadire la vicinanza alle vittime dei conflitti.

Il sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, ha sottolineato l’importanza di mantenere vivo il valore della pace attraverso azioni concrete nella vita quotidiana: «Esercitare la pace e l’accoglienza nel quotidiano sono il modo che abbiamo per opporci all’orrore della guerra». Ha inoltre ricordato come i conflitti non siano mai distanti dalle nostre vite, citando l’accoglienza offerta ai rifugiati ucraini nel territorio bellunese: «Donne e bambini hanno trovato qui un luogo sicuro, dove ricostruire la loro vita, trovare lavoro, continuità scolastica e una comunità solidale. Questo è portare pace».

L’incontro in Comune ha offerto l’occasione per riflettere sulle conseguenze della guerra sulle popolazioni civili, sia in termini di perdite umane sia per l’impatto a lungo termine sulle comunità. Il presidente provinciale dell’ANVCG, Michele Vigne, ha evidenziato come questa Giornata, giunta alla sua ottava edizione, abbia radici che risalgono agli anni Sessanta. «Lo spirito di questa ricorrenza è duplice: da un lato, ricordare le vittime civili delle guerre passate; dall’altro, riflettere sulle sofferenze che i conflitti attuali continuano a infliggere ai civili».

Vigne ha inoltre posto l’accento sull’attenzione mediatica riservata ai conflitti recenti, come quelli in Ucraina e Medio Oriente, che hanno riportato alla ribalta il dramma vissuto dai civili: «I telegiornali e le trasmissioni ci mostrano senza sosta immagini di uomini, donne e bambini che piangono per la perdita dei propri cari e delle proprie case. Oggi la guerra non ci sembra più così lontana, e quei volti segnati dalla paura ricordano a noi, vittime civili di guerra italiane, immagini e sensazioni di tanto tempo fa».

Infine, ha ribadito la necessità di mantenere alta l’attenzione sui diritti fondamentali delle persone coinvolte nei conflitti: «Gli effetti devastanti della guerra non terminano con i trattati di pace, ma continuano a condizionare la vita delle comunità per anni, specialmente nei territori già fragili. Le vittime civili non sono numeri, ma persone con vite, storie e diritti inalienabili. Per questo continueremo a reclamare attenzione, giustizia e protezione per tutti coloro che soffrono a causa della guerra, ieri come oggi».

La celebrazione di questa giornata rappresenta dunque un momento di riflessione sulla necessità di promuovere la cultura della pace e del ripudio della guerra, principi fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana.

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