È stato inaugurato all’Ospedale Riabilitativo di Lamon un nuovo sistema di teleriabilitazione, pensato per consentire ai pazienti di proseguire le terapie riabilitative direttamente da casa, sotto la guida a distanza degli operatori sanitari. L’iniziativa è stata presentata il 18 aprile dall’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, insieme a rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui il direttore generale dell’Ulss Dolomiti Giuseppe Dal Ben, il sindaco di Lamon Loris Maccagnan, il presidente del Comitato Paritetico per i Fondi delle Aree di Confine Dario Bond e alcuni esponenti della conferenza dei sindaci dell’Ulss 1.
L’assessore Lanzarin ha sottolineato il valore del progetto, definendolo un passo importante per la sanità di un territorio con caratteristiche specifiche, sia per la sua natura montana che per la vicinanza con l’area delle prossime Olimpiadi Milano-Cortina 2026. «In questo caso siamo al top, con sistemi riabilitativi che consentono di applicare la realtà virtuale alla medicina riabilitativa tradizionale», ha affermato.
Il nuovo sistema rappresenta un’evoluzione del percorso già avviato nel 2019, quando la Regione decise di potenziare la struttura di Lamon, riconoscendole un ruolo centrale per la riabilitazione nel territorio bellunese e oltre. Nel 2024, l’ospedale ha registrato 566 ricoveri, di cui il 16,6% da fuori Ulss, e oltre 14.000 visite specialistiche. Secondo Lanzarin, questi dati testimoniano una crescita costante, favorita anche da una progressiva dotazione tecnologica e da un lavoro di rete che ha portato a una collaborazione strutturata con l’Azienda Ospedale Università di Padova, diretta dal professor Stefano Masiero.
Il progetto di teleriabilitazione ha richiesto un investimento di 169 mila euro, sostenuto anche attraverso i fondi destinati alle aree di confine. A questo proposito, Lanzarin ha ringraziato Dario Bond, riconoscendogli il merito di aver promosso l’utilizzo di tali risorse per progetti in ambito sanitario e per la realizzazione di strutture di accoglienza in grado di incentivare i professionisti a lavorare in zone più decentrate. «È un fatto importantissimo – ha dichiarato – per fare attrattività in una fase storica di carenza di personale medico e infermieristico».
Durante l’evento, l’assessore ha rivolto un ringraziamento al personale sanitario, sottolineando il valore della componente umana nel successo delle cure: «Noi possiamo acquistare i migliori macchinari del mondo, ma senza il fattore umano di professionalità, passione e sensibilità, servirebbero a ben poco».
Il nuovo sistema si compone di una piattaforma di forza, una telecamera 3D e uno specchio digitale che consente l’analisi del paziente sia in posizione statica che in movimento. Dopo una prima fase di terapia in struttura, i pazienti vengono istruiti sull’uso del terminale per la teleriabilitazione, che consente loro di proseguire gli esercizi da casa con un collegamento video e audio continuo con il centro. I dispositivi mostrano le corrette modalità di esecuzione degli esercizi e forniscono un riscontro immediato sull’accuratezza dei movimenti.
L’iniziativa mira a rendere la riabilitazione più accessibile, continuativa e integrata con la vita quotidiana dei pazienti, sfruttando le potenzialità delle tecnologie digitali in un contesto di sanità territoriale sempre più evoluta.
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/