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Francesco ha posto al centro il tema dei poveri, ben presente nel sud del mondo: lui l’ha portato al nord. Delle chiese orientali ha valorizzato l’attenzione per il Creato. Ha chiesto pace e disarmo, con molta chiarezza e onestà.
Sono alcuni dei tratti di Papa Francesco, morto a Roma stamattina, lunedì dell’Angelo, 21 aprile 2025, nel ricordo che ne delinea il vescovo di Belluno-Feltre monsignor Renato Marangoni.
Ieri, Pasqua, l’immergersi fisico del Papa in mezzo al popolo di Dio, a contatto con la gente, un commovente saluto. Quel suo «tutti, tutti, tutti» ci rimane come testamento e impegno, sottolinea il vescovo.
Tra i ricordi legati al nostro territorio, spicca la commemorazione del disastro del Vajont e l’incontro con tutte le singole persone che scesero a Roma in quell’occasione. E poi la beatificazione di Papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani, con l’arrivo del Papa in anticipo in San Pietro e il saluto ai bellunesi in basilica.
Intervista, riprese e montaggio di Luigi Guglielmi.
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