Anche la comunità bellunese si unisce al cordoglio globale per la perdita di Papa Francesco. «Il ricordo più intimo e più bello che ho del Papa è legato al 60° del Vajont. A due momenti in particolare», dice il presidente della Provincia e sindaco di Longarone Roberto Padrin. «La giornata in cui ha ricevuto in udienza la delegazione di superstiti e sopravvissuti, dando loro un messaggio di vita e di speranza ineguagliabile. E l’udienza privata in cui gli ho chiesto per la prima volta la possibilità di venire a Longarone, in visita al Cimitero di Fortogna, per il 60° del Vajont. È stato emozionante essere ricevuti in Vaticano, a gennaio 2024, a pochissimi mesi dalle celebrazioni del 60°. Anzi, proprio l’udienza del Papa è stata di fatto la conclusione dell’anniversario. E credo che una conclusione migliore non ci sarebbe mai potuta essere. Papa Francesco ha definito la comunità di sopravvissuti e superstiti ”un’onda di vita”. E ho letto una straordinaria comunanza di commozione tra gli occhi del Papa e gli occhi, perlopiù lucidi, dei miei concittadini, dei sopravvissuti, dei superstiti, di chi aveva perso tutto nel Vajont, tutto tranne la dignità e la speranza. Credo davvero che in qualche modo il cerchio del Vajont si sia chiuso, perché le parole e l’incontro con Papa Francesco sono stati un balsamo dolcissimo versato sulle ferite di una comunità ancora addolorata, inevitabilmente immersa nel dolore di un disastro indicibile».
«Prima ancora c’era stata quella domenica di settembre del 2022 quando venne celebrata la beatificazione di Papa Luciani», aggiunge Padrin. «Anche quella è stata un’emozione fortissima, vedere l’effige del Beato Luciani sulla facciata della basilica, sentire un legame forte con il nostro territorio, tra un Papa bellunese e un Papa venuto “dalla fine del mondo”. Ho incontrato Papa Francesco altre volte. Una come delegato delle Province d’Italia. Un’altra a pochi mesi da Vaia, quando la Provincia gli ha donato un calendario dell’Avvento scolpito in un tronco schiantato dalla tempesta. In entrambe le occasioni sono stato colpito dalla naturalezza con cui si interessava delle cose. Mi ha chiesto come era stata la tempesta Vaia e poi aveva chiesto all’artista come aveva fatto a scolpire il tronco. Una curiosità di un uomo che sapeva unire la semplicità alla grandezza del messaggio di cui era portatore».
Un ricordo arriva anche da Oscar De Bona, presidente Abm. «Se ne è andato un grande uomo, un grande pastore, che lascia un immenso vuoto in tutto il mondo». Il presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo sottolinea l’importanza del messaggio di pace e giustizia sociale che Papa Francesco ha sempre portato avanti con forza e umiltà: «Speriamo che la sua scomparsa sia un segnale affinché si arrivi a una pace duratura”. Parole che risuonano con forza in un’epoca segnata da guerre, disuguaglianze e crisi umanitarie. Un momento particolarmente significativo per De Bona è stato l’incontro avvenuto lo scorso anno in Piazza San Pietro, durante un’occasione ufficiale in cui fu portato anche il gonfalone della famiglia dei Bellunesi di Roma: «Era già segnato dalla malattia e dalle difficoltà, ma emanava una forza incredibile, soprattutto nel suo costante riferimento ai poveri e agli ultimi. Aveva sempre l’ultima parola per loro».
Nel suo pensiero affettuoso e commosso, De Bona ha voluto anche tracciare un parallelo con un altro pontefice di origini venete, Papa Luciani: «Non posso non ricordare la figura di Giovanni Paolo I, che ho avuto modo di conoscere ai tempi del collegio Dante Lighieri di Vittorio Veneto, quando era vescovo. Due uomini semplici, vicini alla gente». Infine, un ultimo saluto colmo di gratitudine: “Caro Papa Francesco, grazie per tutto quello che hai fatto per il mondo dei migranti, per la tua instancabile lotta contro le ingiustizie. Il tuo esempio continuerà a vivere nei cuori di chi ha creduto nella tua missione».
Cordoglio arriva poi dall’amministrazione comunale di Feltre. «Il Santo Padre, con il suo pontificato, ha saputo parlare al cuore di credenti e non credenti, promuovendo instancabilmente valori universali quali la pace, la giustizia sociale, la tutela degli ultimi e delle minoranze oltre che portare attenzione ai temi dell’ambiente. La sua voce, sempre ferma e limpida, ha rappresentato una guida morale in anni difficili e complessi che ancora oggi stiamo attraversando a livello globale e nazionale», dichiara il sindaco Viviana Fusaro. «In questo momento di dolore condiviso ci stringiamo idealmente a tutti coloro che nel Papa hanno trovato conforto, ispirazione, speranza. La sua testimonianza, improntata all’umiltà, all’ascolto e alla fratellanza, rimane patrimonio di tutti, al di là delle fedi e delle convinzioni personali. Sentiamo il dovere civico e umano di onorare una vita spesa al servizio degli altri. In segno di lutto, il Comune disporrà l’esposizione a mezz’asta delle bandiere sugli edifici pubblici e invita tutta la cittadinanza a un momento di silenzio e riflessione o preghiera. La Città di Feltre si unisce al cordoglio globale per la perdita di un uomo che ha fatto della misericordia e del dialogo la sua missione quotidiana».
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