Belluno °C

lunedì 16 Giugno 2025,

Da galline che ascoltano Mozart e mangiano alga spirulina: ecco ”luovo” delle Dolomiti

L’azienda agricola Il Fiore delle Dolomiti di Limana ha ideato per i suoi animali un progetto etico chiamato “Club delle 5H”

L’uovo è un simbolo universale di vita, rinascita e creazione. Nelle culture pagane europee rappresenta la fertilità primaverile; in India, l’Hiranyagarbha è l’uovo dorato da cui nasce l’universo, concetto simile a quello cinese, dove l’uovo contiene il caos primordiale da cui emergono Yin e Yang. Anche nell’antico Egitto, Ra nasce da un uovo solare. Nell’uovo dunque sembra esserci un legame tra il mondo del cielo e quello della terra; non dovrebbe dunque essere considerato solo un cibo e tantomeno prodotto con scarso rispetto per il Creato, come avviene ancora per la maggior parte delle uova in commercio.

Ma anche sulle uova la provincia di Belluno ha qualcosa da dire. Se si parla di uova dei nostri territori non si può non citare “luovo” delle Dolomiti [n.d.r.: il marchio è senza apostrofo], della società agricola Il Fiore delle Dolomiti di Giacomo Antonini, titolare e fondatore. L’azienda ha un grande allevamento a Limana che, nell’architettura, sembra proprio un fiore, con cinque capannoni disposti a raggera intorno a uno stabilimento centrale su cui campeggiano i pannelli fotovoltaici, il tutto circondato da prati piantumati a meli locali, come il pom prussian (qui la puntata dedicata: Il pom prussian, la mela che ha ridato vita al borgo di Faller).

Lo stabilimento centrale (Foto Facebook)

Qui sono allevate circa 15.000 galline in regime biologico, mentre altre 6.000 sono divise in altri due capannoni a Lentiai, per un totale di 21.000 capi. Sempre di Antonini è anche un’altra azienda, più tradizionale, l’Avicola delle Dolomiti, con sede a Santa Giustina, che conta 20.000 capi allevati a terra e all’aperto. Con questi numeri, l’azienda è in grado di rifornire non solo la provincia di Belluno, ma di avere punti vendita in tutto il Veneto, in Emilia Romagna e in Friuli, e di essere presente all’interno della grande distribuzione. L’azienda Il Fiore delle Dolomiti è stata riconosciuta come realtà d’eccellenza dalla Regione Veneto, che nel 2020 l’ha inserita in uno studio sull’agroalimentare innovativo e sostenibile.

Che differenza c’è tra allevamenti biologici a terra e all’aperto?

Le principali differenze tra allevamento biologico, a terra e all’aperto riguardano lo spazio, l’alimentazione e la qualità della vita delle galline. Nell’allevamento a terra, le galline vivono libere all’interno di capannoni chiusi, senza gabbie, ma senza accesso all’esterno. In quello all’aperto, oltre agli spazi interni, hanno la possibilità di uscire all’aria aperta, razzolare su terreni esterni e seguire i ritmi naturali di luce. L’allevamento biologico rappresenta il livello più alto di benessere animale: le galline vivono in ambienti spaziosi, con libero accesso all’esterno su prati coltivati senza pesticidi, e seguono una dieta 100% biologica e priva di OGM. Le densità sono molto inferiori: massimo 6 galline per mq nei capannoni e 4 mq a disposizione all’aperto per ogni gallina. In etichetta, queste differenze sono visibili nel codice stampato sul guscio: “0” indica biologico, “1” all’aperto, “2” a terra.

Allevamento di galline all’aperto.

Mozart, alga spiruilina e acqua dinamizzata i privilegi delle galline delle Dolomiti

L’azienda agricola Il Fiore delle Dolomiti ha ideato per le sue galline un progetto etico chiamato “Club delle 5 H”, ispirandosi al celebre “Club delle 4 H” americano. Nato negli Stati Uniti all’inizio del ‘900, il Club delle 4 H mirava allo sviluppo armonico dell’individuo, valorizzando Head (testa), Hands (mani), Health (salute) e Heart (cuore). L’azienda bellunese ha ripreso questi principi adattandoli al mondo animale e aggiungendo una quinta “H” – “alimentazione” (in inglese: Hunger-free) per sottolineare l’importanza di un nutrimento sano.

L’altro motivo ispiratore per la vita delle galline di questa azienda dolomitica sono le 5 libertà fondamentali degli animali riconosciute nel 1992 dalla Commissione Europea: libertà da fame e sete, da ferite e malattie, da stress, di vivere in ambienti adeguati e di esprimere comportamenti naturali.

Le galline de Il Fiore delle Dolomiti sono probabilmente tra gli animali più fortunati del pianeta. Durante il giorno ascoltano la musica di Mozart e bevono acqua di montagna dinamizzata tramite speciali leghe d’acciaio che ne destrutturano le molecole, rendendola più simile a quella delle sorgenti pure. La cura della salute avviene in modo naturale: niente antibiotici, ma trattamenti omeopatici e un sistema di areazione naturale, che previene malattie respiratorie. Per un tuorlo sano e di colore intenso, le galline seguono una dieta ricca di carote e semi di girasole.

Nella linea aziendale, decisamente mirata a un pubblico attento alle tendenze dell’alimentazione naturale, ci sono anche due linee di uova speciali, provenienti da una sperimentazione su un gruppo di circa 300 capi, metà dei quali sono alimentati anche con bacche di goji, l’altra metà anche con semi di chia e alga spirulina. Nel mondo gastronomico questi alimenti sono chiamati “superfood” perché concentrano grandi quantità di microelementi utili al benessere fisico. Anche se non ci sono prove che queste uova siano effettivamente più ricche dal punto di vista organolettico, chi ha portato avanti la sperimentazione pensa che aumentando il benessere animale, aumenti la qualità del cibo che si produce e la salute di chi lo mangia. E questo ha senso.

La linea con le bacche di Goji.

4 commenti

  • Se non c’è alcuna prova che le uova siano più ricche dal punto di vista organolettico, perché sperperare tante risorse (acqua trattata, aie, bacche, musica, ecc…) per questi allevamenti? Forse solo per fregiarsi del titolo “biologico”?

    • Prima di criticare sempre e comunque bisognerebbe imparare a leggere…..il “più ricche da un punto di vista organolettico” è riferito solo alle uova di galline che si cibano dei superfood

  • Già. Senza nulla togliere al sistema di allevamento, per fortuna abito in periferia e (ogni medaglia ha il suo rovescio) la mia vicina mi offre – al bisogno – uova fresche delle pollastrelle che vedo aggirarsi sul prato.

  • Complimenti, per la scelta di allevamento all’aperto! io ho tre galline a casa e do loro alga spirulina semi di girasole e di zucca ne vanno ghiotte😊 non essendo esperta non capisco in che quantità darne. Voi in che misura ne date per gallina? Grazie se risponderete…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *