È stato presentato oggi, nella sede della Provincia di Belluno, il lavoro di mappatura dei defibrillatori presenti sul territorio provinciale. All’incontro erano presenti i consiglieri provinciali Alberto Peterle e Donatella De Pellegrin, il direttore generale dell’ULSS 1 Dolomiti Giuseppe Dal Ben e i rappresentanti dei Lions Club del territorio. Si tratta di un progetto nato nel 2022 da un’iniziativa del Lions Club Cadore, che ha avviato una prima mappatura nella propria area. Il lavoro è stato poi condiviso e ampliato anche dagli altri Lions Club della provincia, in collaborazione con il SUEM 118 e con la Provincia di Belluno, che ha contribuito coinvolgendo direttamente i Comuni per raccogliere i dati.
Ad oggi, 51 Comuni su 60 hanno risposto alla richiesta, segnalando i defibrillatori di loro competenza. Tra questi, 42 Comuni dispongono di almeno un defibrillatore disponibile 24 ore su 24. In totale, la mappatura conta 191 defibrillatori, a cui si aggiungono ulteriori dispositivi non ancora inclusi: tra questi, 44 defibrillatori nei rifugi alpini, installati grazie al progetto “Rifugi sani e sicuri” promosso dall’ULSS 1, e numerosi altri collocati in luoghi pubblici come palestre, scuole, presidi ospedalieri e sedi associative.
L’obiettivo del progetto è duplice: da un lato, aumentare la consapevolezza collettiva sull’importanza della diffusione dei defibrillatori in un territorio montano, dove molte aree sono lontane dai presidi sanitari; dall’altro, realizzare una mappatura completa e georeferenziata, accessibile online, che consenta anche agli operatori del 118 di indirizzare rapidamente all’uso del dispositivo più vicino in caso di emergenza.
L’obiettivo è arrivare ad avere almeno un defibrillatore h24 in ogni Comune, possibilmente in luoghi facilmente riconoscibili e accessibili, come i municipi o le farmacie. Grazie all’impegno dei Lions, solo in Cadore sono stati donati 22 defibrillatori ai Comuni, dimostrando come la prevenzione e la solidarietà possano tradursi in azioni concrete a favore della comunità. Il progetto è destinato a proseguire nei prossimi mesi, continuando nella raccolta dei dati e coinvolgendo ancora i Comuni, contribuendo così alla costruzione di una provincia cardioprotetta.
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