Papa Francesco ha dedicato il suo pontificato e l’intera sua vita a servizio degli ultimi, dei poveri e degli invisibili, senza risparmiarsi nella denuncia dei mali che affliggono l’umanità. Con il suo stile sobrio e concreto, ha promosso risposte politiche e sociali volte a rispettare e valorizzare la dignità di ogni uomo e ogni donna.
Il Movimento per la Vita di Belluno, insieme ai Centri Aiuto alla Vita di Belluno, Feltre, Cadore e Alpago, ricorda in particolare l’attenzione costante e l’aiuto personale che il Papa ha riservato alla vita nascente e alle donne in difficoltà.
In occasione del Giubileo del Movimento per la Vita italiano, celebrato l’8 marzo 2025 per il 50° anniversario della nascita del primo Centro di Aiuto alla Vita a Firenze, Papa Francesco ha inviato una lettera personale ai volontari italiani. Nel testo, ha riconosciuto il valore del loro operato affermando: «Conosco il valore del servizio che rendete alla Chiesa e alla società. Insieme alla solidarietà concreta, vissuta con lo stile della vicinanza e della prossimità alle mamme in difficoltà per una gravidanza difficile o inattesa, voi promuovete la cultura della vita in senso ampio. E cercate di farlo con franchezza, amore e tenacia, tenendo strettamente unita la verità alla carità verso tutti».
Il Papa ha inoltre sottolineato che «innumerevoli iniziative sono state intraprese per promuovere a tutti i livelli della società la cultura dell’accoglienza e dei diritti dell’uomo», incoraggiando a «portare avanti la tutela sociale della maternità e l’accoglienza della vita umana in ogni sua fase».
Non è mancato un richiamo alle contraddizioni della società contemporanea. «In questo mezzo secolo, mentre sono diminuiti alcuni pregiudizi ideologici ed è cresciuta tra i giovani la sensibilità per la cura del creato, purtroppo si è diffusa la cultura dello scarto», ha osservato il Pontefice. Da qui l’appello a «persone di ogni età che si spendano concretamente al servizio della vita umana, soprattutto quando è più fragile e vulnerabile; perché essa è sacra e perché una società giusta non si costruisce eliminando i nascituri indesiderati, gli anziani non più autonomi o i malati incurabili».
Anche nel messaggio pasquale del 2025, Papa Francesco ha rivolto il suo pensiero agli ultimi e agli invisibili. «La Pasqua è la festa della vita! Ogni vita è preziosa! Quella del bambino nel grembo di sua madre, come quella dell’anziano o del malato, considerati in un numero crescente di Paesi come persone da scartare», ha affermato. Il Papa ha inoltre denunciato le forme di violenza presenti anche all’interno delle famiglie, in particolare contro donne e bambini, così come il disprezzo verso i più deboli, gli emarginati e i migranti. Con un forte invito alla speranza, ha detto: «Vorrei che tornassimo a sperare e ad avere fiducia negli altri, anche in chi non è vicino o proviene da terre lontane con usi, modi di vivere, idee, costumi diversi da quelli a noi più familiari, poiché siamo tutti figli di Dio! Vorrei che tornassimo a sperare che la pace è possibile!».
I volontari e le volontarie degli oltre quattrocento Centri Aiuto alla Vita e dei Movimenti per la Vita locali rinnovano il loro impegno a favore della vita, esprimendo gratitudine per l’insegnamento e il servizio offerti da Papa Francesco in tutto il mondo.
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