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sabato 14 Giugno 2025,

EssilorLuxottica potrebbe spostare parte della produzione in Usa, ma non quella bellunese

Dall'agenzia di stampa Reuters: l'a.d. Milleri ha annunciato ai soci che EssilorLuxottica potrebbe spostare parte della propria produzione negli Stati Uniti a causa dei dazi imposti da Washington; l'operazione non interesserà gli stabilimenti italiani e francesi.

Il gruppo franco-italiano EssilorLuxottica, produttore di occhiali noto per marchi come Ray-Ban, sta valutando l’ipotesi di trasferire una parte della propria produzione negli Stati Uniti. A comunicarlo è stato l’amministratore delegato Francesco Milleri durante l’assemblea degli azionisti tenutasi oggi a Parigi, come precisato dalla Reuters.

Alla base di questa possibile scelta vi sono i dazi imposti dagli Stati Uniti, che hanno spinto il gruppo a riconsiderare l’organizzazione delle proprie attività produttive. Tuttavia, Milleri ha chiarito che la decisione non è imminente: «Non prenderemo decisioni affrettate», ha detto, aggiungendo che entro tre o quattro mesi la situazione potrebbe essere più definita. Negli ultimi giorni infatti, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato una temporanea riduzione dei dazi doganali precedentemente applicati a diversi paesi. Tale evoluzione potrebbe influire sulle valutazioni in corso da parte del gruppo.

Milleri ha precisato che un eventuale trasferimento negli Stati Uniti dipenderà anche dalla disponibilità di personale qualificato: «Quando la situazione si sarà stabilizzata capiremo che tipo di produzione potremo trasferire negli Stati Uniti, perché non è solo una questione di tempistiche e investimenti, ma anche di trovare lavoratori con le giuste competenze». Soprattutto ha escluso l’ipotesi di uno spostamento delle attività produttive attualmente presenti in Italia e in Francia, mentre ha segnalato come possibili aree di revisione quelle localizzate in Thailandia e in Messico: «Possiamo davvero valutare un trasferimento dalla Thailandia e dal Messico. Ma non vogliamo spostarci troppo presto».

Il gruppo dispone già di alcuni impianti negli Stati Uniti, ma non è esclusa una loro espansione, anche alla luce delle incertezze attuali legate al commercio internazionale.

Durante l’incontro con gli azionisti, Milleri ha parlato anche delle prospettive di crescita del gruppo attraverso operazioni di acquisizione. «Le fusioni e acquisizioni fanno parte del DNA della nostra azienda», ha affermato, spiegando che sono al vaglio dossier relativi a imprese di varie dimensioni. L’obiettivo è rafforzare le competenze tecnologiche e ampliare l’offerta.

L’amministratore delegato ha inoltre espresso l’intenzione di rafforzare la capacità del gruppo nella progettazione di chip, di espandersi nel settore della cura e del trattamento delle patologie oculari e di investire in servizi basati sull’intelligenza artificiale. Secondo Milleri, il 2025 potrebbe rappresentare un anno favorevole per la conclusione di nuove operazioni strategiche.

4 commenti

  • La frana comincia sempre con un piccolo smottamento. L’alluvione con un minimo straripamento. La crepa nel muro precede il crollo. Bisogna riconoscere per tempo i sintomi della malattia, altrimenti non ci sarà scampo. Spero che più di uno sappia correre ai ripari.

    • Abbiamo fatto un bel lavoro x tirare su le aziende che abbiamo alla estero complimenti

  • Bisogna mettere i contro Dazi a Trump, ma veramente acidi

  • Sono una dipendente da anni .
    Mi stó chiedendo , in questo caso .
    Cosa avrebbe fatto il Signor Delvecchio?
    Per me, in primis .
    Avrebbe pensato ai suoi operai , per primo.
    E dopo , al resto.

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