«Solo nell’anno scorso il Soccorso alpino e speleologico veneto è stato protagonista di 1.081 interventi in aiuto a 1.225 persone. Sono numeri che riassumono un rapporto ormai consolidato e contrassegnato dall’efficienza». Così, sottolineando l’importanza che il Soccorso ha per l’intera regione, il presidente Luca Zaia ha annunciato il rinnovo della convenzione con il Cnsas con anche un aumento del budget. «Il nuovo accordo vale tre milioni di euro ed è caratterizzato da un aumento di circa centocinquanta mila euro all’anno rispetto a prima», aggiunge. Dai precedenti 850 mila euro annui si passa ad un aumento de budget che assommerà a 950.000 euro per il 2025 e 1 milione per il 2026 e il 2027.
Tutto ciò con vista Olimpiadi 2026 quando, molto probabilmente, le montagne bellunesi verranno prese d’assalto dai turisti giunti per l’evento. «L’obiettivo di dare maggiore solidità ad una collaborazione fornita da oltre 700 volontari, persone motivate, determinate e formate che con i loro interventi in montagna sono un pilastro a sostegno della nostra sanità, del 118 e della Protezione civile. Volontari che saranno a disposizione come componente essenziale in occasione delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, accrescendo i livelli di sicurezza per gli appassionati che raggiungeranno le nostre Dolomiti da tutto il mondo», spiega proprio Zaia.
Altro tema molto discusso, che si rivela «caldo» ogni weekend (ad esempio ha fatto discutere la vicenda di escursionisti soccorsi sul sentiero verso il Sorapis, perché sorpresi dal buio e dalla neve, con calzature inadeguate) è l’impreparazione e l’inesperienza con cui alcune persone affrontano la montagna, sottovalutandone i pericoli. «Nell’ottica di un maggiore sostegno al Soccorso Alpino stiamo anche valutando l’aumento delle quote di contributo alle spese per l’intervento in quelle situazioni in cui sembra proprio non si usi il cervello. I dati ci dicono che il 40% degli interventi di soccorso riguarda persone illese, che se non venissero salvate dal Soccorso Alpino andrebbero incontro a rischi per la propria incolumità. In molti casi si tratta di escursionisti che affrontano la montagna con leggerezza, non preparati e non attrezzati adeguatamente. Un altro dato ci dice che il 96% degli escursionisti coinvolti non sono assicurati. Siamo costretti quindi a fare un appello: andate in montagna sempre in sicurezza e assicuratevi. La responsabilità è fondamentale per noi stessi ma anche per gli operatori del soccorso che mettono a repentaglio la loro vita magari per incoscienza di qualcuno. In montagna si va informati e attrezzati, non si va con improvvisazione», annuncia a proposito Zaia.
Un tema ripreso anche dall’assessore Lanzarin: «Il motivo di questo aumento di budget è fornire maggiore supporto operativo e protezione ai tecnici del soccorso alpino, vista anche la crescita esponenziale dei premi assicurativi delle polizze per i volontari. Stiamo parlando di professionisti, ma veri professionisti nel recupero, soccorso e trasporto di persone ferite o in difficoltà che operano in stretta sinergia con i nostri servizi di emergenza urgenza e il nostro personale sanitario».
Alla presentazione hanno partecipato gli assessori alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin che ha sottolineato come il Soccorso alpino sia una vera eccellenza a livello nazionale, alle Attività produttive, Roberto Marcato; il presidente del Soccorso Alpino Veneto, Giuseppe Zandegiacomo con il vicepresidente Alberto Barbirato, il direttore del Creu, Paolo Rosi.
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3 commenti
Elvio Svaluto Moreolo
Non è possibile mettere a repentaglio la vita dei soccorritori per il capriccio di persone non rispettose della montagna è giusto che paghino l’intera spesa
Rita S.
Non solo, talvolta succede (ed è già accaduto) che qualcuno abbia veramente bisogno di un soccorso urgente, mentre uomini e mezzi siano da tutt’altra parte per “salvare” scriteriati che, affrontando la montagna senza alcuna preparazione, alla minima difficoltà chiedono aiuto.
Rita S.
Non solo, ma talvolta succede, ed è già accaduto, che qualcuno veramente bisognoso di soccorso urgente si sia trovato nella situazione di attendere di più, in quanto uomini e mezzi erano da tutt’altra parte per la richiesta di aiuto da parte di scriteriati che affrontano la montagna senza alcuna preparazione.