L’enciclica di Papa Francesco sulla “cura della Casa comune” è e resterà un punto di riferimento anche per il mondo laico.
«Abbiamo scelto di leggerla insieme, su Zoom, come comunità istituzionale», racconta all’Amico del Popolo Marco Bussone, presidente Uncem, l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani. Quattro serate, quasi dieci ore di lettura condivisa: «Un impegno del NOI», spiega, «contro solitudini e campanilismi, per ritrovare il senso alto del camminare insieme». L’enciclica, aggiunge, «ci aiuta a scegliere da che parte stare».
Per Gianluigi Topran D’Agata del Cai Dolomiti Bellunesi, la Laudato si’ “parla la lingua della montagna”: sobrietà, relazioni umane e rispetto del Creato. «La felicità», ricorda il coordinatore delle Sezioni delle Dolomiti Bellunesi del Club Alpino Italiano, «richiede di saper limitare quelle necessità che ci stordiscono». La montagna come luogo educativo e spirituale: «Chi la frequenta lo sa, lungo i sentieri ci si saluta sempre, anche tra sconosciuti».
Lorenzo Savoini, già fiduciario di Slow Food Belluno, rievoca per L’Amico del Popolo l’incontro fra Papa Francesco e Carlo Petrini, culminato nella pubblicazione di TerraFutura. Tre dialoghi intensi e una “Guida alla lettura” della Laudato si’. «Non si dà ecologia senza giustizia», afferma Francesco nel loro terzo incontro. Un’amicizia nata dal riconoscere che custodire la Terra è un dovere comune, credenti o meno.
Sul numero 19 dell’Amico del Popolo “di carta”, che porta la data dell’8 maggio 2025 ed è in distribuzione questa settimana (su abbonamento, in edizione digitale e in edicola), puoi leggere l’approfondimento dedicato al lascito della «Laudato si’».
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