Anche se il numero dei delitti che hanno colpito nel 2023 l’attività d’impresa in provincia di Belluno è rimasto stabile rispetto ai due anni precedenti (ha registrato un leggero aumento dello 0,1%, nulla a che vedere con il +4,5% regionale), le imprese sono in allarme per i reati di natura informatica. Oltre il 65% dei reati, infatti, riguarda il cybercrime, con truffe, frodi informatiche e attacchi digitali che colpiscono sempre più spesso anche le imprese artigiane.
Dopo il calo registrato nel 2022, i reati informatici sono tornati a crescere, confermando una tendenza preoccupante che richiede interventi urgenti sul fronte della sicurezza digitale e della prevenzione, soprattutto tra le micro e piccole imprese, spesso prive di difese adeguate. Non si tratta più solo di grandi aziende o istituzioni, infatti, ma anche delle imprese artigiane bellunesi (laboratori, officine, botteghe digitalizzate) che sembrano sempre più esposte alle minacce informatiche: dal phishing alle truffe via PEC, dai ransomware ai furti di dati, il cybercrime colpisce trasversalmente, senza guardare alle dimensioni dell’impresa.
Secondo l’Istat i delitti denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria in provincia di Belluno sono stati 2.099, un numero che comprende furti, rapine, estorsioni, contraffazione, violazione della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio, usura, danneggiamenti, contrabbando, oltre a reati informatici. Un numero cresciuto del 9,1% nell’arco di quattro anni (2019-2023), soprattutto a causa dell’aumento del 19,2% dei reati informatici. A commentare i numeri è stata la presidente di Confartigianato Imprese Belluno, Claudia Scarzanella: “Purtroppo anche le piccole imprese sono vulnerabili a questi reati, dal furto di dati alle truffe via PEC, sempre più frequenti”, sottolinea. “Confartigianato, attraverso la categoria ICT, ha lavorato e sta lavorando per sensibilizzare gli associati e portarli verso una maggiore consapevolezza dei rischi del mondo digitale, visto il numero di casi in aumento proprio di reati di tipo informatico”
“Viviamo in un contesto in cui la minaccia informatica è costante“, aggiunge Andrea Talamini, presidente del mestiere ICT di Confartigianato Imprese Belluno, “ma troppo spesso non ne siamo pienamente consapevoli. I rischi che corriamo, sia come individui che come aziende, sono reali e in continua evoluzione. Per questo motivo è fondamentale accrescere la consapevolezza e la cultura della sicurezza informatica”.
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