Anche quest’anno, come da programmazioni contenute nel Piano Operativo 2025, con l’arrivo della primavera sono riprese le attività di censimento faunistico da parte dei Carabinieri Forestali nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, una delle attività svolte dall’Arma all’interno dell’area protetta. Quello del monitoraggio sulle principali specie faunistiche presenti è un compito che in realtà non si interrompe mai nel corso dell’anno e che prevede, in base al periodo, l’avvistamento e la registrazione in apposite schede di animali vivi percorrendo dei percorsi campione, ovvero per mezzo di avvistamenti occasionali anche mediante strumentazione tecnologicamente avanzata come fototrappole e cannocchiali ad ampi ingrandimenti.
Per l’occasione l’Arma Forestale desidera fornire utili consigli da tenere a mente quando frequentiamo le montane per escursioni e passeggiate. Occorre prestare la massima attenzione e considerazione che nel bosco l’uomo è l’ospite, mentre la fauna selvatica è la componente che permanentemente ci vive. A tal fine pertanto occorre evitare di provocare ogni tipo di disturbo alla fauna selvatica. In questo periodo in particolare, negli ambienti montani più in quota, non è impossibile incontrare piccoli di cervo, capriolo e camoscio nascosti nell’erba mentre la madre è lontana alla ricerca di cibo. In questi casi si raccomanda che assolutamente, se avvistati, tali animali non devono essere né avvicinati e né toccati, altrimenti potremmo pregiudicarne la loro sopravvivenza perché rischierebbero di essere abbandonati dalla madre. Quindi, se si dovesse trovare un piccolo di ungulato non bisogna accarezzarlo perché l’odore umano allarmerà la madre. Tuttavia, qualora il piccolo fosse evidentemente ferito, bisogna contattare il Numero Unico di Emergenza 112 fornendo le coordinate della localizzazione del posto.
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/