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venerdì 6 Giugno 2025,

Quattro parrocchie camminano insieme

L’antico rito della Processione di Santa Croce come metafora della nuova configurazione pastorale della Valle del Biois

Una tradizione antica legata al vecchio calendario liturgico, che al 3 maggio fissava la festa dell’“Invenzione della santa Croce”, ossia del ritrovamento delle reliquie della croce di Cristo da parte della madre dell’imperatore Costantino. Era l’occasione per un rito che ogni anno riuniva attorno alla chiesa matrice di Canale d’Agordo tutti i villaggi, tramite una processione che percorreva i sentieri della valle, toccando tutte le chiese frazionali e le edicole sacre. Era un periodo di stasi nei lavori dei campi: la semina era stata ultimata e ancora non era l’ora dello sfalcio dei prati, cosicché la maggior parte dei valligiani poteva dedicare l’intera giornata alla pietà popolare.

Sabato 10 maggio 2025 – ora non più a scadenza annuale – questo rito si è riproposto, partendo dalla Pieve di Canale, percorrendo i sentieri della valle fino a Falcade Alto, per poi tornare a Sappade, la cui pregevole chiesetta è dedicata appunto alla Santa Croce. Qui la Messa solenne, presieduta da don Vito De Vido, ormai di fatto parroco di tutta la vallata, in una chiesa gremita e veramente partecipe del rito.

E poi di nuovo in marcia verso Feder, Fregona, Carfon, i villaggi della Vallada e su fino a San Simon, il primo insediamento cristiano della valle, dove è stato cantato il Credo. Una ventina di chilometri di cammino, ritmato dalla preghiera, dai canti tradizionali, dal rincorrersi del festoso suono dei numerosi campanili. In testa a tutti sempre il gonfalone e l’antica croce della Pieve, oggetto di un suggestivo “bacio” di riverenza nei punti di incontro sui confine delle varie comunità. Una delicatezza anche i punti di ristoro, preparati dagli abitanti delle frazioni.

Resta un’impressione: per le comunità di Canale d’Agordo, Caviola, Falcade e Vallada (ma c’era anche gente di Cencenighe e San Tomaso), la “Prozesión de Santa Cros” diventa metafora del cammino di collaborazione pastorale che la diocesi di Belluno-Feltre e il Cammino sinodale italiano stanno chiedendo alle piccole comunità.

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