«Gabelli: la scuola più bella d’Italia»: il docufilm sarà proiettato venerdì 16 maggio, alle 20.30, nella sala parrocchiale di Cavarzano. Trentadue minuti, per la prima metà filmici e per la seconda fatti di documentazione fotografica: il lavoro realizzato dall’associazione culturale Belluno Ciak ha debuttato nel 2019 e in questi anni ha fatto ”il giro” del comune capoluogo e non solo.
La parte filmica mette al centro la vita scolastica di Pierina Boranga, ricostruita in filmato con il coinvolgimento dei bambini della scuola Gabelli, che sono diventati veri e proprio attori/protagonisti. La parte di documentario è costituita da foto storiche dell’Archivio storico di Belluno e di privati bellunesi raccolte dall’Associazione Cittadini per il recupero della Gabelli. È stato inoltre inserito un filmato di un minuto dell’Istituto Luce, per il quale Belluno Ciak ha acquisito i diritti per tre anni. Ci sono poi interviste ad alunne dei primi anni della Gabelli; a maestre negli anni di applicazione del metodo sperimentale di differenziazione didattica; al direttore didattico Fulvio De Bon, con il ricordo della rappresentazione teatrale, nel 2009, dello spettacolo «I Prigionieri di Gea» scritto dalla Boranga, con musica di Nino Prosdocimi; a Rossato, con cenni storici-architettonici sulla Gabelli. Il progetto è stato realizzato con un contributo della Regione del Veneto (che ha dato anche il suo patrocinio, insieme ai Comuni di Belluno, Fonzaso, Sospirolo e all’Ufficio scolastico regionale) e dell’Abvs sezione di Belluno.
«L’idea iniziale è stata della Filarmonica 1867, che ci ha contattato chiedendoci di realizzare assieme un progetto dedicato alla Gabelli», spiegava Franco Fontana, regista di Belluno Ciak. «Il terzo partner è emerso in modo naturale: l’Associazione cittadini per il recupero della scuola Gabelli. La realizzazione di un docufilm è sembrata da subito la scelta più azzeccata, anche perché l’Associazione ci ha fornito la prima base su cui lavorare, vale a dire documentazione fotografica e testi legati al vissuto della Boranga. C’è stato anche un fondamentale contatto con la famiglia di quest’ultima, che ha messo a nostra disposizione libri e manoscritti, da cui abbiamo potuto estrarre i ricordi della maestra, descrivendo gli aspetti più emozionali e sviluppando un racconto umano e caloroso». Qualche esempio: Pierina, giovane maestra a Domegge, che decide di portare i suoi alunni nel giardino della scuola, suscitando un certo disappunto tra i suoi colleghi. Oppure il ricordo di quando la stessa, da bambina nella scuola di Loreto, dalla finestra della sua aula non riusciva a vedere gli spazi esterni. Da qui lo spunto per la scuola Gabelli, caratterizzata da grandi vetrate luminose.
Alla proiezione di venerdì 16 a Cavarzano sarà presente anche Fulvio De Bon. La serata è organizzata nell’ambito di nell’ambito di ViviMaggio di ViviCavarzano.
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