I mesi che ci separano dalle prossime elezioni regionali si candidano ad essere un tempo prezioso di verifica e di progettualità. Per la Provincia di Belluno – e per la montagna veneta in generale – il pensiero corre subito all’ultimo e apprezzabile intervento organico che la nostra Regione ha elaborato in materia. Poco più di dieci anni fa, con la legge n. 25 del 2014, il Veneto si è dotato di un ampio strumento di azione a favore delle zone alpine e prealpine. Si trattò di un passaggio importante e, per certi aspetti, dovuto perché l’art. 15 dell’attuale Statuto regionale, approvato nel 2012, impegna ad una cura particolare dei territori montani.
La legge combinava previsioni generali riguardanti tutti i comuni veneti di montagna e previsioni specifiche (si parlò appunto di “specificità”) per il Bellunese. Nel decennio che ci lasciamo alle spalle, l’amministrazione regionale ha optato per una esecuzione frazionata e dilatata nel tempo di queste previsioni: al posto di un provvedimento d’insieme (come avrebbe consentito l’art. 14 della legge) si è sposata una linea “gradualista”, calibrata su singoli settori (caccia e pesca con gli artt. 8 e 9 della legge n. 30 del 2018, minoranze linguistiche con l’art. 3 della legge n. 30 del 2021, concessioni idroelettriche con l’art. 3 della legge n. 24 del 2022 e così via).
Questo metodo non ha ancora portato ad una attuazione complessiva e disposizioni rilevanti si trovano ad oggi in attesa di applicazione. Pensiamo all’art. 10 sui servizi nei comuni montani, il quale prevede che costi e fabbisogni vengano regolati su una quota pro-capite “ponderata per classi d’età” e “anche sulle caratteristiche geomorfologiche del territorio e sulle condizioni di svantaggio strutturale derivanti dalla bassa densità della popolazione, dall’indice di dispersione territoriale e dagli altri concorrenti fattori di disagio socio-demografico”. La definizione sistemica di questa parametrazione ad hoc darebbe il via a effetti considerevoli e molto positivi nel campo dei servizi essenziali, dall’assistenza sociale e sanitaria al dimensionamento della rete scolastica. Secondo la legge, “i presupposti applicativi della parametrazione” sono stabiliti con provvedimento della Giunta regionale: per questo, anche nel futuro prossimo, sarà importante poter contare su una presenza in seno alla Giunta che dia voce ai nostri territori.
Enrico Gaz
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