È stata raggiunta un’intesa tra Anef, l’Associazione nazionale esercenti funiviari, e le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Savt Trasporti per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dedicato ai lavoratori degli impianti a fune. L’“ipotesi di accordo” verrà formalizzata nelle prossime settimane e coprirà il triennio 2025-2028, a partire dal 1° maggio.
È un’intesa che riguarda un settore chiave dell’economia montana, dove la presenza di manodopera qualificata è determinante per garantire il funzionamento e la sicurezza delle infrastrutture legate al turismo invernale. «Un traguardo significativo per l’intero comparto», ha dichiarato la presidente di Anef, Valeria Ghezzi, «che conferma l’impegno dell’Associazione nel garantire condizioni di lavoro eque e moderne per una categoria fondamentale per l’economia di montagna».
La figura professionale dell’operatore funiviario è centrale per il settore: dai tecnici addetti alla manutenzione alla produzione della neve artificiale, fino agli addetti all’accoglienza e alla sicurezza delle piste, il personale degli impianti a fune rappresenta un elemento essenziale per la qualità del servizio offerto. Si tratta di un lavoro che richiede preparazione tecnica, resistenza fisica e adattabilità a condizioni ambientali complesse. La difficoltà nel reperire figure specializzate resta una delle principali criticità del comparto.
Il contratto, scaduto il 30 aprile, è stato aggiornato in tempi rapidi nel panorama dei contratti collettivi italiani. Un risultato che, secondo Ghezzi, è stato possibile «grazie a rapporti costruttivi e pragmatici con i nostri interlocutori delle organizzazioni sindacali». L’accordo si caratterizza per due elementi di rilievo. Il primo è il miglioramento salariale, con aumenti retributivi e misure di welfare che mirano a rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori e a rendere il settore più attrattivo, anche per i giovani. Il secondo riguarda la conciliazione tra vita privata e professionale: un tema sempre più centrale anche nel contesto degli impianti a fune, che tradizionalmente hanno visto una predominanza maschile e ritmi lavorativi intensi. L’introduzione di strumenti per favorire un migliore equilibrio tra lavoro e famiglia è considerata un passo significativo verso una maggiore inclusività, aprendo il settore anche a una forza lavoro più diversificata.
Secondo Ghezzi, l’intesa siglata rappresenta «un primo passo, ma cruciale, verso un futuro più sostenibile e inclusivo per i lavoratori degli impianti a fune». Il nuovo contratto collettivo sarà presentato ufficialmente nel corso della prossima assemblea dell’associazione, prevista per ottobre.
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