Giungono al termine gli incontri al Museo diocesano di Feltre nell’ambito del ciclo di conferenze dedicate al Giubileo del 2025, indetto da Papa Francesco. L’iniziativa, promossa dal comitato scientifico del Museo con il patrocinio della Diocesi di Belluno-Feltre e in collaborazione con la Biblioteca Gregoriana di Belluno e il Santuario dei Santi Vittore e Corona di Feltre, si intitola Il Giubileo della Speranza e intende approfondire le molteplici dimensioni di questo evento, intrecciando storia, spiritualità, arte e cultura.
Il quinto e ultimo appuntamento si terrà venerdì 30 maggio, alle ore 20.15, con la conferenza L’arte nel Giubileo, con don Luca Sartori, che approfondirà il dialogo tra arte e spiritualità, mettendo in evidenza il legame profondo tra il Giubileo e la cultura.
Il Giubileo, che a livello spirituale indica l’anno di grazia e di riconciliazione con Dio, si rivela nell’arte attraverso l’evoluzione dei diversi stili i quali manifestano a Roma la trasformazione urbanistica della città. L’arte racconta il Giubileo perché gli Anni giubilari sono sempre stati arricchiti di grandi commissioni artistiche dei Pontefici che in più di 700 anni di storia giubilare hanno indetto 27 Anni Santi ordinari e 95 straordinari. Di Giubileo in Giubileo Roma si arricchiva di un moderno assetto viario, per accogliere il grande flusso di pellegrini, e di molti edifici sacri ricostruiti con magnifiche facciate, maestose cupole e ricchi interni con opere d’arte commissionate a importanti artisti. Qualsiasi intervento su Roma, anche lontano dai Giubilei, è in vista di essi e qualsiasi miglioria giubilare per la città, ha una prospettiva molto più lunga.
L’incontro sarà l’occasione per ripercorrere la storia degli Anni Santi e mostrare come l’arte – architettonica, figurativa o minore – sia capace di raccontare il solenne evento di ogni celebrazione giubilare. Lo studio delle opere d’arte svela particolari importanti di ogni Giubileo. Questi possono essere colti non solo attraverso l’analisi delle arti maggiori quali la pittura e la scultura – tra le quali si fanno i nomi di grandi artisti come Giotto, Caravaggio, Brunelleschi, Bernini… – ma anche tramite l’espressione artistica delle monete e delle medaglie coniate in occasione degli Anni Santi che, attraverso un’iconografia comprensibili a tutti, diventavano forti mezzi di comunicazione e testimonianza del pellegrinaggio giubilare compiuto.
Don Luca Sartori, originario di Castellavazzo, dopo gli studi universitari, prima a Bologna e poi a Venezia (dove ha conseguito la laurea in Conservazione dei beni culturali), entra in Seminario a Belluno e il 21 maggio 2016 è stato ordinato sacerdote. Dopo alcune esperienze pastorali e incarichi diocesani è stato inviato a Roma come studente presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica, istituto che forma il Corpo diplomatico della Santa Sede.
Giorgio Reolon
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