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mercoledì 11 Giugno 2025,

La storia di Nicola Pradel, il grafico che ha ridisegnato la sua vita

Il giovane di Lamon: «All’inizio ho collaborato più con realtà trentine vista anche la vicinanza territoriale, ma poi è emersa una sorta di compatibilità con le attività bellunesi di cui mi piace molto la praticità»

Passione, formazione e comunità sono le parole che più caratterizzano la storia di Nicola Pradel, giovane maestro artigiano di Lamon che ha saputo reinventarsi dopo che un grave incidente gli ha cambiato la vita. «Nel 2012 ero assessore nel mio comune e lavoravo a Fiera di Primiero quando ho avuto un incidente in moto. Ho dovuto reinventarmi e trovare un’attività che andasse oltre i miei problemi fisici», racconta. Durante la convalescenza ha avuto il tempo di approfondire la sua passione per la grafica e il web e quattro anni dopo, nel 2016, ha fondato l’azienda di marketing ”NpGraphics” che si occupa in particolare di grafica, cartografia, gestione dei siti web e comunicazione social.

Con quale tipo di clienti lavora?

«Lavoro principalmente con piccole-medie imprese che, spesso quando vivono una fase di ricambio generazionale, capiscono che c’è la necessità di comunicare e promuoversi, ma non sanno il modo migliore per farlo».

E da dove si parte per elaborare una strategia?

«L’importante è sempre iniziare dall’obiettivo e dalla motivazione. Non bisogna iniziare dallo strumento, quello, vista anche la velocità con cui i mezzi cambiano, viene dopo. L’altra componente fondamentale è il rapporto di fiducia che si crea».

Formazione è una parola che cita spesso…

«La formazione è fondamentale: per questo conduco dei corsi per professionisti e non, in cui vengono insegnate le competenze necessarie nel campo del design, del web e dell’intelligenza artificiale. Ma è ancora più importante che io stesso mi tenga aggiornato soprattutto in un mondo, come quello in cui lavoro, che va velocissimo».

L’intelligenza artificiale, che sta entrando in modo preponderante nelle vite di tutti, è un tema caldo anche in questo settore?

«L’intelligenza artificiale è utile, ma al momento c’è ancora molta confusione: è utilizzata più come un gioco e sono poche le aziende che ne sfruttano il potenziale nella propria attività lavorativa. La differenza tra il lavoro fatto da un professionista e il ‘‘fai da te’’ è evidente». «Io la uso per velocizzare alcuni processi, ma non può sostituire la parte creativa, che resta fondamentale. L’aspetto più importante è sapere fare le domande giuste».

Quale legame ha con il territorio?

«All’inizio ho collaborato più con realtà trentine vista anche la vicinanza territoriale, ma ora sto lavorando soprattutto nel bellunese, tant’è che ho aperto anche una sede di appoggio proprio nel capoluogo: è emersa una sorta di compatibilità con le attività bellunesi di cui mi piace molto la praticità».

Riguarda anche la sfera personale?

«Sì, ho sempre vissuto a Lamon dove lavoro e ho costruito famiglia. Negli scorsi anni, poi, il legame con il mio territorio mi ha portato a impegnarmi nella politica locale, una naturale prosecuzione della mia vita nella comunità».

Quanto è importante la comunità nel suo lavoro?

«Comunità e rete sono altri due concetti fondamentali. Al momento non ho dipendenti, ma non per questo lavoro da solo. Con altri due professionisti ho fondato un gruppo di impresa. Quando un progetto richiede competenze diverse è utile rivolgersi a chi è più esperto in quel particolare ambito. Tramite l’impegno in Confartigianato (Nicola è presidente regionale di Mestiere dei Grafici e Vicepresidente dei Giovani imprenditori artigiani di Belluno) ho avuto poi modo di conoscere e confrontarmi con varie realtà anche di settori diversi».

L’altra passione è il legno…

«Al momento è un hobby anche se in alcuni aspetti può essere utile anche per il mio lavoro. Nel mio laboratorio ho un incisore laser che mi permette di lavorare il legno nonostante il problema fisico».

Tra i suoi progetti più singolari c’è una cravatta di legno, presentata nella scorsa edizione di Arredamont.

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