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domenica 8 Giugno 2025,

Da Canale d’Agordo a San Romedio con papa Luciani

Al pellegrinaggio, organizzato dalla Fondazione, hanno partecipato dieci persone

Nell’anno del Giubileo della Speranza, la Fondazione Papa Luciani di Canale d’Agordo Onlus ha inaugurato l’iniziativa «Il Papa delle Dolomiti – I santuari legati al Beato Giovanni Paolo I» con un pellegrinaggio di tre giorni ai santuari della Madonna di Pietralba (BZ) e San Romedio (TN). «Due santuari a cui papa Giovanni Paaolo I era molto legato – sottolinea Loris Serafini della Fondazione – sin da piccolo, infatti, ha visitato e anche soggiornato in questi luoghi di fede delle sue amate Dolomiti».

Una compagine di dieci persone provenienti da Canale d’Agordo e paesi limitrofi ha intrapreso all’alba di venerdì 23 maggio il pellegrinaggio (due direttamente da Canale d’Agordo, gli altri dal Passo Carezza) raggiungendo il Santuario di Pietralba nel pomeriggio: «Siamo stati accolti con molta cordialità dai frati Servi di Maria che hanno celebrato la Messa. Ricordo che l’anno scorso proprio in questo Santuario venne inaugurata l’effige papa Luciani che si può ammirare nell’altare laterale sinistro».

Sabato 24 maggio i pellegrini bellunesi hanno quindi il Passo della Mendola dal quale il giorno successivo, domenica 25 maggio, sono partiti a piedi alla volta del Santuario di San Romedio. «Qui l’arciprete di Canale d’Agordo, don Vito De Vido ha celebrato la Messa assieme al rettore del Santuario – ricorda Serafini – è stato un momento spirituale molto intenso al quale hanno assistito circa 50 persone: ai pellgrini a piedi, infatti, si aggiunti quelli che hanno raggiunto il Santuario con il pulman».

Il pellegrinaggio ha avuto un ottimo successo di partecipazione e ha permesso di visitare i luoghi cari a papa Giovanni Paolo I: «Ma il legame è anche di natura storica e culturale che unisce il mondo ladino – conclude Serafini – nella valle del Biois, infatti, esiste l’unica chiesa dedicata a San Romedio di tutta la diocesi di Belluno – Feltre». Un itinerario importante, quindi, per conoscere la spiritualià mariana delle Dolomiti di papa Luciani e avvicinare i pellegrini alla figura e all’insegnamento di un pontificato, come disse San Giovanni Paolo II, il cui valore è inversamento proporzionale alla sua durata.

1 commento

  • Bellissima esperienza, per la quale non ho più l’età ma in parte fatta a suo tempo. Leggendo l’articolo, mi è venuto in mente che nella chiesetta di Villa (Sedico), intitolata ai Santi Gervasio e Protasio, ai lati dell’aula riservata ai fedeli troviamo due quadri : uno rappresenta San Romedio con l’immancabile orso, l’altro dirimpetto l’apparizione della Santa Vergine ad una fanciulla, forse a Caravaggio ma potrebbe essere anche quella a Baselga di Pinè. Mi piace pensare a queste devozioni che vengono da luoghi “lontani” per l’epoca ma che testimoniano lo scambio tra i popoli.

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