Da una ventina d’anni è scomparsa nel nostro territorio, ma i drammi provocati dalla silicosi sono ancora vivi nelle migliaia di famiglie che hanno perso un loro caro. Per quel che riguarda la sola provincia di Belluno i medici parlavano di «un Vajont ogni dieci anni» (nei momenti più drammatici addirittura anche «ogni cinque anni»).
Conosciuta nel gergo degli emigrati italiani in Francia e in Belgio anche come ‘‘pussiera’’, era provocata dalla inalazione di polvere di biossido di silicio; colpiva, quindi, i minatori, ma non solo. Nel Bellunese, ad esempio, si sono ammalati molti lavoratori delle cave di Ponte nelle Alpi e delle gallerie di Soverzene, come ha ricordato il parlamentare ed ex sindaco Giovanni Bortot, che assieme al medico Valentino Del Fabbro è stato grande protagonista della lotta alla malattia.
Sul numero 22 dell’Amico del Popolo “di carta” del 29 maggio, in distribuzione questa settimana (su abbonamento, in edizione digitale e in edicola), puoi leggere l’approfondimento, a cura di Egidio Pasuch, sulla più grave malattia professionale del XIX secolo attraverso le parole e i ricordi di chi l’ha vissuta e combattuta.
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