In occasione del 2 giugno, festa della Repubblica, e della fine dei lavori di ripulitura della tomba nel cimitero, Pedavena ha scelto di ricordare il Garibaldino Giovanni Zabot. Lunedì 2 giugno in Sala Guarnieri, verrà ricostruita la genealogia della famiglia Zabot, la vita avventurosa di Giovanni, in particolare come Garibaldino con l’intervento dello storico militare Franco Sasso di Torino che presenterà le sue ricerche presso l’Archivio di Sato di Torino e la presentazione di documenti, lettere, foto e medaglie dell’epoca dall’Archivio della famiglia e del Comune, intervallate da letture di documenti originali.
Ma chi era Giovanni Zabot? Molti lo ricorderanno come il proprietario dell’ex Albergo Zabot sulla strada per Croce d’Aune che egli costruì e gestì per molti anni. In effetti, egli, nato nel 1836 da Antonio Zabot e Angela Spada a Fistisei, allora in territorio austro-ungarico, venne arruolato nell’esercito dell’Impero Austriaco nei Balcani, da cui disertò e partecipò alla spedizione dei Mille con Garibaldi, guadagnandosi due medaglie d’argento.
Nel 1866 tornò a Pedavena dove sposò Caterina Campagnola da cui ebbe numerosi figli e si dedicò al lavoro e all’attività sociale e pubblica fino alla morte nel 1921. In quell’occasione il Comune, per riconoscenza, gli concesse un posto riservato per la tumulazione in perpetuo nel cimitero di Pedavena. A distanza di un secolo la tomba è stata ripulita, riportandola alla dignità ed al decoro dovuti.
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