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martedì 24 Giugno 2025,

Medicina generale tra crisi e prospettive: Fimmg promuove un confronto

Sabato 7 giugno incontro pubblico al Centro Giovanni XXIII a Belluno, dedicato al ruolo dei medici di medicina generale nella riorganizzazione della sanità veneta

La medicina generale si trova oggi a un crocevia, stretta tra carenze strutturali e nuove sfide organizzative. È in questo contesto che si colloca l’iniziativa promossa dalla Fimmg – la Federazione italiana dei medici di medicina generale – che sabato 7 giugno farà tappa a Belluno con un incontro pubblico dal titolo “Fimmg incontra”. L’evento si svolgerà al Centro Giovanni XXIII, in Piazza Piloni 11, e sarà dedicato al ruolo dei medici di medicina generale nella riorganizzazione della sanità veneta.

La giornata inizierà alle 8.30 con la registrazione dei partecipanti. I saluti istituzionali saranno affidati a Stefano Capelli, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Belluno, al sindaco del capoluogo e presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 1, Oscar De Pellegrin, e alla direttrice delle Cure primarie dell’Ulss 1 Dolomiti, Lucia Dalla Torre.

Seguirà un intervento in collegamento video di Silvestro Scotti, segretario generale nazionale della Fimmg, che offrirà un inquadramento generale sulle trasformazioni in corso nella medicina territoriale. A seguire, Ilaria Barcati, segretaria provinciale Fimmg Treviso, ripercorrerà l’evoluzione normativa e organizzativa delle cure primarie, partendo dalla legge Balduzzi fino alle recenti riforme legate al Pnrr e agli Accordi Collettivi Nazionali.

Un ulteriore approfondimento sarà offerto da Giuseppe Palmisano, segretario regionale della Fimmg, che si soffermerà sul cosiddetto “ruolo unico” del medico di medicina generale, esaminando le possibili configurazioni del rapporto di lavoro – libero professionista, convenzionato o dipendente – e le loro conseguenze operative.

Alle 10.45 è prevista una pausa, per poi riprendere alle 11.15 con un focus specifico sul contesto bellunese. Fulvio De Pasqual, segretario provinciale della Fimmg di Belluno, presenterà un’analisi del territorio, sottolineando le criticità legate alla carenza di medici e alla progressiva perdita di attrattività della professione tra i neolaureati. «La medicina generale sta attraversando un momento di particolare difficoltà – ha spiegato De Pasqual – anche a causa della totale mancanza di programmazione, che ha portato a migliaia di posti vacanti, con il 68% dei medici veneti che seguono oltre 1500 assistiti ciascuno».

A preoccupare, in particolare, è la situazione della provincia di Belluno, caratterizzata da una forte dispersione della popolazione e da un indice di invecchiamento tra i più alti della regione. «È importante garantire un’assistenza fondata sul rapporto di fiducia con il paziente e sulla prossimità – ha aggiunto De Pasqual –. Tutti i medici inseriti nelle sei Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) della provincia devono avere le stesse opportunità organizzative rispetto a modelli più strutturati, come le medicine integrate. Riteniamo inoltre fondamentale la presenza del medico di base nelle future Case della comunità».

Il confronto si concluderà con un dibattito pubblico aperto a cittadini, colleghi e amministratori locali. Un’occasione per discutere in modo diretto di un settore centrale del servizio sanitario, che necessita oggi di soluzioni condivise e risposte concrete.

Sabato 7 giugno a Belluno si terrà un incontro pubblico organizzato da Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Fimmg incontra”. L’evento, aperto a tutta la cittadinanza, si rivolge in particolare ai medici di medicina generale e agli amministratori locali del territorio.

L’appuntamento si propone come un momento di riflessione e confronto su un settore, quello della medicina generale, che sta attraversando un periodo particolarmente complesso. A illustrare i contenuti e le motivazioni dell’iniziativa è il segretario provinciale di Fimmg Belluno, Fulvio De Pasqual: «La medicina generale sta vivendo una fase critica, conseguenza della mancanza di una programmazione efficace. Si contano attualmente oltre 5.500 posti vacanti a livello nazionale, e in Veneto il 68% dei medici di famiglia ha in carico più di 1.500 assistiti».

Il sindacato evidenzia come le difficoltà attuali non riguardino solo il presente, ma pongano interrogativi anche per il futuro. «Questa professione – prosegue De Pasqual – risulta sempre meno attrattiva per i nuovi laureati, e ciò rischia di compromettere ulteriormente la tenuta del sistema».

Uno dei nodi principali, secondo Fimmg, è rappresentato dalla mancata attuazione dell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) del 2022, che nella regione Veneto non è ancora stato tradotto in un Accordo Integrativo Regionale. Su questo aspetto si concentrerà parte del confronto, nel tentativo di stimolare un’accelerazione nei processi di recepimento e attuazione delle nuove norme organizzative.

Particolare attenzione sarà riservata alla realtà bellunese, dove le criticità legate alla medicina territoriale si sommano a fattori strutturali come la dispersione geografica e l’elevato indice di invecchiamento della popolazione. «Riteniamo fondamentale – spiega ancora De Pasqual – che tutti i medici di medicina generale, operanti nelle sei Aft (Aggregazioni funzionali territoriali) in cui è suddivisa la provincia, possano accedere alle stesse opportunità organizzative, superando così le disuguaglianze che ancora oggi permangono tra i cittadini».

Nel corso dell’incontro si discuterà anche del ruolo del medico di base nelle future Case della comunità, con una posizione critica rispetto a ipotesi di accentramento dei servizi o di introduzione di modelli di dipendenza gerarchica: «Crediamo che un’eccessiva centralizzazione o la perdita dell’autonomia professionale possano peggiorare la qualità dell’assistenza».

L’evento di sabato, che vedrà la partecipazione di esponenti regionali e nazionali della Fimmg, sarà l’occasione per illustrare le proposte del sindacato e avviare un dialogo diretto con i cittadini, i colleghi e gli amministratori sul futuro della medicina di base.

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