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giovedì 26 Giugno 2025,

Auronzo, un confronto sull’Alcologia: l’esperienza condivisa nel Day Hospital

L’incontro ha confermato il valore dell’esperienza di Auronzo, che continua a rappresentare un punto di riferimento nel panorama dei servizi alcologici.

Sabato 7 giugno 2025 si è svolto ad Auronzo di Cadore un incontro formativo dedicato agli operatori del Dipartimento per le Dipendenze di Belluno e della Clinica Medica I dell’Azienda Ospedale Università di Padova. L’iniziativa, centrata sui problemi alcol correlati e complessi, ha rappresentato un momento di confronto sull’esperienza maturata presso il Day Hospital (DH) Alcologia di Auronzo, tornato operativo nel marzo di quest’anno.

L’appuntamento ha permesso di riflettere sull’attività svolta nei primi tre mesi di ripresa e di coinvolgere anche le Associazioni dei Club Alcologici Territoriali (ACAT), nell’ottica di rafforzare la rete di collaborazione tra enti, servizi e territorio. Hanno preso parte all’evento circa 35 operatori e 20 rappresentanti delle ACAT del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, insieme al commissario dell’Ulss Dolomiti, Giuseppe Dal Ben, al direttore della Clinica Medica I di Padova, Paolo Simioni, e ad alcune autorità locali.

Durante la giornata sono intervenuti diversi professionisti del settore, tra cui la dottoressa Amalia Manzan, che ha recentemente concluso il suo incarico come direttrice del Dipartimento Dipendenze dell’Ulss Dolomiti, e il dottor Alfio De Sandre, già responsabile del Servizio e tuttora collaboratore del DH. Presenti anche la dottoressa Erika Zola, responsabile dell’UOS Alcologia della Clinica Medica I di Padova, e la dottoressa Ivana Stimamiglio, psicoterapeuta e formatrice del Club Alcologico Territoriale di Padova. Il contributo di questi professionisti ha testimoniato il lavoro condotto negli anni e il valore dell’approccio adottato.

Il fulcro dell’esperienza di Auronzo si fonda sull’approccio ecologico-sociale, applicato da un’équipe multidisciplinare al fine di migliorare le competenze professionali e assicurare un intervento coerente tra i diversi attori coinvolti. La metodologia, ispirata al modello di Hudolin, mette al centro la persona, la famiglia e la comunità locale, valorizzando strumenti come la comunità multifamiliare e la collaborazione con i Club Alcologici Territoriali.

«Il Day Hospital Alcologia di Auronzo è da sempre inserito nella rete alcologica con una funzione specialistica terapeutico-riabilitativa, centrata sulla famiglia e la comunità locale», ha affermato Amalia Manzan. «È basato sull’approccio ecologico-sociale di Hudolin, di cui sono pilastri centrali la comunità multifamiliare e la continuità con il territorio attraverso la rete dei Club Alcologici Territoriali. Rappresenta un importante nodo di riferimento per la rete alcologica veneta e nazionale». Manzan ha inoltre sottolineato come la riattivazione del servizio sia il risultato di una stretta collaborazione tra l’UOSD Ser.D. – Alcologia di Auronzo, il Dipartimento delle Dipendenze dell’Ulss Dolomiti e la UOS Alcologia della Clinica Medica I dell’Università di Padova.

Anche Giuseppe Dal Ben ha rimarcato il valore dell’iniziativa: «Il riavvio dell’Alcologia di Auronzo è una risposta importante a un bisogno della cittadinanza. Rappresenta inoltre la dimostrazione concreta del valore aggiunto della collaborazione con l’Università di Padova. Qui, infatti, oltre al personale del SerD dell’Ulss Dolomiti, che negli anni è stato precursore di questo modello di cura, operano i professionisti patavini portando nel territorio le più attuali metodologie».

Nel corso dell’incontro è stato sottolineato come in provincia di Belluno i dati relativi ai problemi alcol correlati mostrino un incremento superiore alla media regionale e nazionale. Intervenire in maniera strutturata e integrata nei percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione rappresenta quindi un obiettivo prioritario per l’Azienda sanitaria e per il Dipartimento Dipendenze.

Dal 3 marzo 2025, giorno della riapertura, al Day Hospital di Auronzo sono stati effettuati 32 ricoveri, della durata media di circa quattro settimane. I pazienti, prevalentemente uomini adulti tra i 40 e i 60 anni, provengono da un ampio bacino che include le province di Belluno, Verona, Padova e Pordenone, a conferma della vocazione interprovinciale del servizio. Gli invii arrivano principalmente dai Ser.D, ma una quota significativa proviene anche da reparti ospedalieri, a indicare l’integrazione tra ospedale e rete territoriale.

L’équipe del Day Hospital è composta da un medico libero professionista, un medico internista specializzando, un medico consulente della Clinica Medica I di Padova, due psicologi, due educatori professionali, un assistente sociale, un coordinatore, cinque infermieri e un operatore socio-sanitario. Il servizio è attivo tutti i giorni della settimana e propone attività riabilitative che includono la comunità multifamiliare, lezioni sulla salute e sui danni da alcol, colloqui individuali e familiari, oltre a iniziative risocializzanti e psicoeducative.

L’incontro ha confermato il valore dell’esperienza di Auronzo, che continua a rappresentare un punto di riferimento nel panorama dei servizi alcologici, con l’obiettivo di sviluppare pratiche condivise e coordinate, capaci di rispondere in modo efficace a bisogni sempre più complessi.

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