Rimangono ancora alcuni posti disponibili alla scuola dell’infanzia “Luigi Aldo Carli”, istituzione parrocchiale attiva sin dal 1950. Nonostante il passare del tempo e le difficoltà legate alla gestione scolastica, la scuola ha mantenuto viva la propria proposta educativa, radicata nel territorio e sostenuta dalla comunità locale.
Fondata nel settembre del 1950, la scuola fu inizialmente gestita da un Consiglio di Amministrazione, promosso con convinzione dall’allora parroco don Gioacchino Belli. A distanza di oltre settant’anni, la struttura continua la propria attività con un consiglio rinnovato e dinamico, oggi presieduto da Luigino Fontana, mentre il parroco don Giorgio Aresi ne ricopre il ruolo di legale rappresentante.
La scuola accoglie i bambini a partire dalle 7.40 fino alle 8.45. L’uscita è prevista in due fasce: dopo il pranzo, tra le 12.45 e le 13.30, oppure al termine dell’orario scolastico, tra le 15.40 e le 15.55. È inoltre attivo un servizio di prolungamento, affidato alla disponibilità dei volontari della parrocchia.
L’offerta formativa è ampia e si distingue per alcune caratteristiche specifiche. Tra queste, la possibilità per i bambini di trascorrere molto tempo all’aperto, grazie anche alla collaborazione di alcuni proprietari dei terreni limitrofi, che mettono a disposizione i propri spazi verdi e facilitano l’incontro con gli animali. Alla dimensione naturale si affianca un’attenzione particolare alla manualità, alla musica e al canto, considerati strumenti efficaci per favorire lo sviluppo educativo dei più piccoli.
Nel corso dell’anno scolastico, come si legge nella relazione morale del Consiglio di Amministrazione, sono state organizzate diverse attività didattiche. Tra queste, l’uscita a novembre 2024 per l’Ex tempore di scultura su legno, due spettacoli teatrali (“Punto e punta” e “Farfollie”), la visita alla caserma dei vigili del fuoco di Belluno e quella al centro minerario di Valle Imperina, con la partecipazione anche delle famiglie.
Sono stati inoltre proposti laboratori con esperti esterni: fotografia, circomotricità, inglese e canto. A queste si sono aggiunte uscite sul territorio, come escursioni in Nevegal e in Val Canzoi, occasioni per esplorare l’ambiente naturale e vivere momenti di condivisione al di fuori del contesto scolastico abituale.
Durante la festa di fine anno, don Giorgio Aresi ha voluto sottolineare il valore umano ed educativo dell’esperienza scolastica: «Ogni scuola è fatta di persone: da chi sceglie di affidare i propri figli nel percorso di crescita e di sviluppo delle proprie capacità e doni; da chi mette al servizio dei bambini e dei genitori le proprie competenze professionali, e da chi ha a cuore il destino di ogni vita che si affaccia sull’oceano sconfinato dell’umano vivere». Ha poi aggiunto: «Educare è “cosa del cuore”, perché tutto ciò che muove a proporre ancora oggi il valore di una scuola dell’infanzia come quella di Salce è proprio il desiderio del cuore di poter mettere nella vita dei nostri bambini semi di bene e di bellezza che possano costruire una vita buona e vera, attenta a tutto ciò che è umano e vissuto come “dono di Dio”».
Le parole del parroco racchiudono l’idea di una scuola che, pur con risorse contenute, continua a proporre un modello educativo attento alla crescita dei bambini e al legame con la comunità locale.
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