Il direttivo dell’Ente Palio riconferma a Fabio Giudice l’incarico di direzione artistica per la 46ª edizione della manifestazione agostana di Feltre. La decisione è stata presa, spiega l’organizzazione del Palio, con la volontà di proseguire sulla linea del successo delle edizioni precedenti.
Laureato all’Accademia di Belle Arti di Genova, Giudice ha lavorato con compagnie teatrali e istituzioni culturali, realizzando scenografie, allestimenti artistici e progetti visivi legati a eventi pubblici e privati. Autore del logo del Giro d’Italia del 2000 per Feltre, negli ultimi venticinque anni ha contribuito significativamente a concretizzare i più importanti eventi della città.
L’organizzazione ha sottolineato come la direzione artistica di Giudice abbia portato a una crescente qualità estetica e culturale del Palio, oltre alla valorizzazione dell’artigianato storico e tradizionale, come il mercatino medievale.
Il Palio 2025 prevede ulteriori arricchimenti: verranno potenziati gli intrattenimenti del sabato pomeriggio, che includeranno l’utilizzo di nuovi spazi come il Cortile del Museo Diocesano Belluno-Feltre, con l’esibizione di gruppi storici e rievocativi. Il direttivo sta inoltre lavorando attivamente per allestire un grande spettacolo finale del sabato sera, che unirà una parte pirotecnica e altre sorprese che terranno il pubblico con il fiato sospeso.
«Ringrazio il Direttivo per la conferma per l’edizione 2025», ha dichiarato Fabio Giudice, «la decisione mi rende orgoglioso e mi impegnerò per onorare al meglio l’incarico che mi è stato rinnovato. Avremo la fortuna di poter tornare in una Piazza Maggiore, lo scrigno della nostra Feltre, finalmente libera dai cantieri, così da poter offrire una scenografia e un’ambientazione unica e dal fascino incredibile. Anche quest’anno il segreto sarà il gioco di squadra, grazie alla grande armonia e alla comunione di intenti all’interno del gruppo di lavoro del Palio, che spero ci consentirà di avere successo e un ruolo di valorizzazione, anche turistica, della nostra città».
A cura di Selina Jin
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