Se decidi di effettuare un’escursione con meta finale in un rifugio, sii sempre consapevole che tutto ciò che andrai a bere o mangiare viene trasportato con difficoltà in quota, spesso in teleferica e sempre dopo che qualcuno lo ha caricato e scaricato, spostato e rispostato più volte.
Se entri nel rifugio prescelto sii sempre consapevole che tutto ciò che sporchi viene lavato con l’acqua proveniente dalle prese di captazione delle aree circostanti, una risorsa molto preziosa che non può essere sprecata solo perché non hai ritenuto di pulire gli scarponi ricolmi fango prima di entrare… “tanto dopo qualcuno pulisce, dove è il problema?!”
Se ti siedi sulle panche e all’esterno ti è stato consigliato con un cortese invito affisso alla porta di lasciare fuori lo zaino, evita di appoggiarlo al tuo fianco occupando altri posti ed affermare… “non vorrete mica che lo lasci là fuori, eh?!”
Se già dopo qualche istante che ti sei rilassato al tavolo, inizi a chiedere… “come mai non sia stato portato ancora alcun stuzzichino” e per questo ti indigni apostrofando la cameriera in malo modo, ricorda sempre che non sei a casa tua, né al tuo ristorante preferito, sei in montagna in un rifugio alpino.
Se il menù ti offre una scelta già varia per essere un rifugio d’alta quota non chiedere con insistenza… “risotto allo zafferano” se vi sono già sei primi in elenco e puoi anche approfittare di due prelibatezze fuori menù.
Quando passi ai secondi piatti, non chiedere con insistenza fastidiosa… “branzino al cartoccio” (di per sé anomalo per le cime dolomitiche) né “se ci sono per caso fritture di pesce” (altrettanto anomalo per le stesse ragioni). Accontentati delle otto proposte che ti vengono garantite o dei piatti di affettati e formaggi misti di notevole qualità e quantità.
Se vuoi bere qualcosa che vada oltre l’acqua comune o alcune ottime birre, una lager, due ottime pils, non insistere con… “la carta dei vini contiene solo quattro tipi di rosso e due di bianco, ma come si fa??!!”
Se la cameriera, pur carina, non sfoggia il rossetto alla moda in quella estate ed il fondotinta di tuo gradimento, anzi ha il viso acqua, sapone e fatica, non commentare in tono malevolo con i tuoi amici che ti saresti aspettato meno sciatteria e più eleganza…. quella ragazza lavora dalle sei del mattino alle dieci di sera!
Terminati i tuoi pasti principali, se vuoi il dolce e ti viene offerta una scelta già di per sé ricca tra la crostata di mele, il tiramisù, la sacher e lo strudel, tutti dolci fatti rigorosamente in casa, non chiedere in tono sarcastico e sprezzante… “il gelato con i lamponi o mirtilli appena colti.”
Se infine, dopo aver bevuto il caffè (nda: qua per una volta non hai protestato), vuoi digerire gustando una grappa aromatica o una prima uve di ottima cantina e, al riguardo, ti elencano dodici diverse tipologie di grappe e anche, in aggiunta, quattro amari, non chiedere irritato… “il whisky torbato con almeno 18 anni di stagionatura in botti di rovere”.
Per ultimo, quando stai pagando alla cassa il tuo conto, evita di chiedere lo sconto e fare i capricci con i gomiti quasi avvitati al banco, gridando che… “non sapevo che ci fossero due euro di coperto.”
Uscendo, mi raccomando, attieniti alla solita tua educazione: non fare neppure un cenno di saluto, proferendo magari un grazie per la cordialità che tutta la squadra del rifugio ha saputo esprimerti per far sentire te e la tua famiglia a tuo completo agio.
La montagna e il gestore del rifugio non hanno tempo da perdere, ma spesso sono costretti a farlo con soggetti come te, autentici taccagni esistenziali.
Ecco, il taccagno esistenziale è quella persona incontentabile, di un’esigenza manierata che si aggira per le montagne più belle del mondo conservando lo scontrino del rifugio e non già le immagini nel cuore del Pelmo, della Civetta, delle Tofane, delle Marmarole, delle Tre Cime, dei Cadini di Misurina, della Marmolada, delle Pale di San Sebastiano, della Schiara …
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83 commenti
Beatrice Da Vià
Il taccagno che si aggira per le Dolomiti è sostanzialmente incapace di riconoscere il valore di quanto riceve dal rifugio, dalle montagne, dalle persone, dell’aria…
Non si sa se è curabile…
Proviamo a compensare questi personaggi fuori dal contesto con tanta riconoscenza verso i rifugisti, con gentilezza e con un sorriso. Bea
Fabio Bristot
Condividiamo la sua posizione e, parimenti, la sua propositività. Saluti.
Pol cagar
Quelli che si presentano in rifugio chiedendo cose assurde per me non sono “taccagni” ma deficienti dolomitici.
Il taccagno è uno che ha il braccino corto, per scelta o per mancanza di pecunia, mentre per deficiente si intende uno cui manca, in questo caso, un bel po’ di cervello e neuroni atti a farlo funzionare e che non riesce a capire l’impegno, il tempo e l’ amore che ci mettono alcune persone per fare trovare un posto di ristoro in posti quasi inaccessibili. Certe persone devono stare lontane da questi posti.
Elisabetta
Ma davvero c’è gente così che va per rifugi?! Per fortuna non mi sono mai imbattuta in personaggi del genere.
Antonio
Concordo su tutto quello che avete detto tranne una cosa, quando si spara nel mucchio di sicuro si prende il colpevole e tanti altri che non c’entrano; tutto ciò mi ricorda il discorso che fece don Camillo (monsignore) al pretino che andava al suo paese: “è gente buona, al massimo pallini da beccacini”


Thomas
Si però ultimamente per tre primi (buonissimi) un po’ di vino (della casa) e un caffè ci vogliono 100 euro. 30 anni fa, non tre secoli fa, la montagna non era un lusso e tutto era da portare in salita uguale. Serve il senso del limite, anche sulla montagna più bella del mondo.
Gabriele
la mia prima frequentazione di rifugi è stata 60 anni fa
… il menù della cena prevedeva minestra o pasta asciutta al ragù (da barattolino)
… a colazione the o caffelatte e pan carrè con marmellata (a volte c’era anche il burro)
… a pranzo … non lo so, ero sempre in giro con 2 panini, un salamino e una scatola di Simmenthal
come si stava bene !!!
Ange
Claudia Gottardi
La ragione sta nel mezzo. Ci sono rifugi impropri perché in realtà sono solo ristoranti e co si arriva in auto. Poi ci sono rifugi raggiungibili solo a piedi ed ovviamente il rifornimento è complesso. Ma so di rifugi che hanno proposto menù a base di pesce e sushi per clienti facoltosi . Spesso si mangia maluccio e i prezzi sono eccessivi. Meglio portarsi un panino .
Alessandro
Si e’ snaturato un po’ tutto, per quanto riguarda i rifugi io consiglierei meno portate ma piu’ genuine e’ inutile proporre il ragu’ alla bolognese, quello lo puoi mangiare tutto l’anno, bastano una minestra una pasta semplice ( per chi avesse problemi con lo stomachino) e due secondi diversi con contorno piu’ di questo che vuoi mangiare se dopo ti devi rimettere in cammino? Per quanto riguarda gli alberghi che senso ha proporre cucine improponibili ed inattese ( leggi spume creme e cremine) se uno va in sud tirolo ci va perche’ gli piace il posto e le tradizioni e allora manteniamole ‘ste tradizioni se no saremmo andati da Bottura, forse cosi’ si eviterebbe anche la “lievitazione” lunga dei prezzi.
Gran Turismo
Ma che articolo è? I cafoni li trovi in montagna come al mare… Nel turismo di massa ormai contano gli sghei che portano, x cui se gli avventori sono ineducati – al mare come in montagna – ai gestori non deve interessare. La cortesia è piacevole ma indovinate un po’? L’era della speculazione e dei consumi di massa non la incentiva, per cui ora non lagnatevi.
Anna Borroni
A dir la verità tutta la pubblicità riguardante il turismo in Dolomiti è indirizza a favorire il “Taccagno dolomitico” . Soggiorni in hotel 5 stelle, vai su e giù con gli impianti, mangi in rifugio stellati, meglio con sauna”. L’escursionista medio di una volta che cammina e rinuncia agli impianti se può, che è contento di trovare pasta o minestrone nei rifugi, che conosce la fatica di chi lavora e ringrazia per questo è ormai quasi escluso dalla possibilità di andare in Dolomiti (vedi prezzi impossibili). Purtroppo poi vanno di mezzo anche quei rifugi che cercano di rimanere tali.
.
Si raccoglie ciò che si semina
Stefano
Perfettamente d’accordo!
Sono anni che non torno sulle Dolomiti, in Piemonte il turismo ha un altro sapore!
Ross Ricc
tutto giusto, peccato che ci siano però malghe dive i gestori arrivano tranquilli in macchina o servite da cabinovia e tu fanno pagare come se fosse oro. Lo scorso anno in val Garddna un bicchiere di succo di mela 8 euro. Non jn un posto dove i carichi arrivano con l’elicottero che ha jn costo altissimo, ma dove dietro a me che ciaspolavo è passato il gatto delle neve carico di scatoloni. Molti credono di essere la cspsnnz Margherita…..
Bruno
Questo può anche essere vero. Nel 98,raggiunto il Lagazuoi per le gallerie, dopo cena, ricordo che abbiamo bevuto l’unica grappa fornita dal rifugiata… Fantastico!!!
CLAUDIO FORNARI
Sono pienamente d’accordo, ci si lamenta di questi comportamenti di cafoni presuntuosi, ma effettivamente con prezzi alle stelle quattro volte tanto di pochi anni fa, un industria turistica rivolta solo a ricchi che sperperano, si è purtroppo tagliata fuori la maggior oarte di amanti della montagna che ogni mese devono fare i conti con un inflazione senza controllo e gli stessi stipendi di 25 anni fa!
Per una famiglia come la mia con 3 figli ora la spesa minima per una settimana in estate, non ne parliamo per niente in inverno con skipass a prezzi assurdi, naturalmente senza hotel e prendendo anche solo una birra o dolcetto e caffè ai rifugi si aggira a qualche migliaio di euro, paragonabili a due mesi di stipendio
Lorena Cattaneo
Sono tanto d’accordo con te, ma tantissimo .
Ci sono altre montagne, le nostre Orobie ad esempio, che non hanno nulla da invidiare al Trentino ma sono rimaste più “vere” e c’è il Piemonte e la Val d’Aosta da scoprire.
Le dolomiti sono bellissime ma sono diventate troppo di tutto
Daniel
Condivido pienamente
Emy
Sono d’accordo con Sig .Anna…..
Ormai è troppo tardi…….
Alessandro
Non capisco perché una persona debba andare in montagna, alla ricerca di un contatto con quel poco di natura rimasta quasi intatta, per poi cercare ristoro in un cosiddetto rifugio, che altro non è che una struttura alberghiera. Quella persona pretendera’ giustamente di avere il servizio per il quale paga, tanto che sia a 1000m di altitudine, tanto che sia a 4000. Io consiglio a quel tipo di persona di stare in valle e di andare in un qualsiasi ristorante. Non vada in montagna a disturbare la natura. Ed i rifugisti non devono sentirsi eroi di montagna, sono semplici operatori della ristorazione, che sarebbe meglio fosse praticata in altri luoghi. In montagna bastano e avanzano i bivacchi.
Alessandra Coronin
Hai ragione, ormai le Dolomiti sono diventate di moda per il turismo di lusso….
Inquota
Esatto. A volte i prezzi sono eccessivi in rifugi dove si arriva in auto. Non sono d’accordo sul lasciare lo zaino fuori, talvolta contiene cose preziose. Ovviamente all’interno non deve dare fastidio. In un rifugio della VdA ci è stato chiesto di lasciare picozza e ramponi fuori dal rifugio in una scaffalatura non custodita. Non sono assolutamente d’accordo: non lascio attrezzatura nuova e sopratutto costosa in posizione incustodita.
Matteo Campari
Infatti, sulle Dolomiti esistono ancora rifugi che possono essere considerati tali? Uno su 10 forse, poi in inverno non ne esistono proprio, tutti casse continue per la debole e povera economia del luogo….. Così non è sostenibile la montagna e prima o poi questa dinamica inizierà ad incepparsi perché non è più etico, i prezzi sono da turismo di lusso non da soci CAI o da gente che ama la montagna….. Quindi più pago, più pretendo, più mi lamento
Gabriele
Che bella risposta, ovviamente da una donna, sono totalmente d’accordo. Canederli pressati e gulasch e magari frittelle di mele era il meglio che si potesse trovare. Dopo trent’anni non c’è più nulla o quasi se non in alcune malghe isolate e sconosciute, almeno per ora a Instagram
Daniele
Gne Gne…. Avanti a piangere e lamentarsi…. Gestori di rifugi andati in bancarotta personalmente non ne conosco….
Ale
Forse non hai colto il senso dell’articolo. Non parla di “rifugisti” andati in rovina, ma di “rifugiati” maleducati e presuntuosi. Ti confermo che neppure io ho mai conosciuto qualcuno della prima categoria. Della seconda, invece ne incontro qualcuno ad ogni gita.
Iris
Mi sa che lei sa scrivere ma non sa leggere. E se sa leggere ha problemi di comprensione.
Nella
… di Maleducati e non avvezzi alle fatiche dei rifugisti, purtroppo, se ne vedono sempre di più…
Marco Uberti
Nelle dolomiti ormai non puoi chiamarli rifugi, ma ristoranti e hotel d’alta quota.
Daniele
Io so’ leggere, e anche oltre a quello che c’è scritto. È palese che l’intento dell’articolo sia quello di mettere in luce i cattivi comportamenti degli avventori a fronte dei “poveri” gestori. Io mi trovo pienamente d’accordo con quanto scritto. Ma bisognerebbe raccontare anche l’altra faccia della medaglia. I prezzi che molto spesso non sono giustificati pur sapendo tutte le difficoltà di una struttura in quota. Oppure bisognerebbe raccontare che molto spesso i canoni sono agevolati con contributi di enti (soldi di noi contribuenti), che se il rifugio è stato restaurato è stato fatto sempre con i soldi di noi contribuenti. Ecc…. Come sempre il la verità, è soprattutto, il buon senso stanno nel mezzo. Ma finiamola per favore con questo vittimismo.
Bea
I rifugisti coperti di contributi, ingrati! non dovrebbero lamentarsi della maleducazione altrui.. Le chiedo se scrive questo genere di commenti piccati anche sulle pagine che parlano degli stabilimenti balneari a forte dei marmi, dove la proporzione tra guadagni (dichiarati) e canoni è imbarazzante.
Samuele
Caro Daniele……parli dei prezzi non giustificati dei rifugi! Ti posso dire che le spese sono veramente tante. Io porto personalmente nei rifugi ad alta quota tutto quello che trovate da mangiare, lo porto su con il camion percorrendo strade anche pericolose e tutto questo ha un costo che inevitabilmente ricade sull’avventore! E comunque di maleducati come quello descritto nell’articolo il mondo ne è pieno!
DONATELLA CARLA CREMONCINI
Concordo pienamente




Rita S.
Ah, che bei tempi quando, dopo ore di salita arrivavi in rifugio e – naturalmente sempre a corto di soldini – ordinavi una pastasciutta e, dopo averla consumata con gli occhi, ti sembrava fosse la più buona della tua vita! Capirete che sono un’anziana signora, ma soldi o non soldi non ho mai rinunciato alle alte vie, alle Marmarole, Coglians, Dolomiti di Brenta, con zaini stracolmi per risparmiare, ma una gioia, anzi una felicità ogni volta che rivedo in TV luoghi conosciuti. Forse al giorno d’oggi c’è da una parte una mala informazione, o forse gli accessi (almeno in certi rifugi) non te li devi sudare più di tanto. Ricordo ancora che al rifugio Tucket non sono riuscita a carpire il segreto di una torta incredibile fatta dalla gestrice… Buonissima!
Fabio
Io invece di cafoni, come descritti nell’articolo, ne ho visti tanti
Gabriele
Eccolo qua uno, si è dichiarato con questo intervento.
Giorgio Begnis
Aggiungerei .portati del contante .non sempre puoi pagare con le tue carte
Omar
Bravo, perché per loro non sembra sia obbligatorio. Io vado in montagna sia d’estate che d’inverno, sono una persona educata che ama la montagna, ma quando mi dicono che non posso pagare col bancomat mi girano veramente le p…
Giorgio
Parole sacrosante !
Graziella
Con mio marito eravamo soliti fare sempre le vacanze estive a giugno sulle Dolomiti, ricordo escursioni meravigliose e tappe in rifugi semideserti.Alla fine di un ottimo pranzo mio marito si raccomandò con il gestore di fare i complimenti al cuoco, cosa che prontamente fece e dalla cucina sentimmo una voce “finalmente qualcuno che apprezza quello che preparo!” Certe persone sono prive di sensibilità ed empatia, con loro tanta meraviglia è sprecata
Patrizia Cividini
Sono stata rifugista e non ho mai condiviso questo atteggiamento esagerato dei miei colleghi nei confronti degli avventori. Posso garantire che chi gestisce un rifugio non lo fa per missione, che ci sono difficoltà anche in altri mestieri e che spesso c’è esasperazione da parte loro.
Gianmaria
Il costo orario di un trasporto merci con elicottero ha diverse variabili, ma si aggira all’incirca da 2.000 euro a 4.000 all’ora. Non lamentatevi quindi del costo di un caffè alla Capanna Margherita che si aggira più o meno, al costo di un caffè al bar Florian a Venezia. Per il pernotto la cifra è abbastanza elevata, ma se siete ben allenati ed in forze, la discesa con gli sci al rifugio Gnifetti od al Città di Mantova, vi farà risparmiare un bel po’ di soldi. Se non avete gli sci è, comunque, una bella scarpinata, ma io, sinceramente, non ho mai visto, lungo il percorso, lo stesso della salita, nessuno morto per sfinimento!!!!!!!!!!!!!!!!
Andrea C
Non sono un amante del pagamento in contante però è vero: alcuni rifugi non hanno una copertura sufficiente per far funzionare il collegamento bancomat, perciò è bene organizzarsi di conseguenza.
Atanasio Kostis
Sono cinquanta anni che frequento le dolomiti e quello che descrivi è vero,sei stato troppo buono nella descrizione del taccagno !in realtà sono degli spaccamaroni! Scusa ma non mi viene al momento un aggettivo migliore per identificarli,spesso saccenti,se alla fine si stessero a casa farebbero contenti tutti compreso quelli come me ,che non ho pretese , aspetto il mio turno , nell’ attesa ammiro ciò che mi circonda.Alla fine la montagna non è per tutti ,ma solo per quelli che rispettosamente la sanno apprezzare
Alex Chiarini
Salve, tutto giusto ciò di cui parla l’articolo, ma vi sono alcuni rifugi, specialmente quelli raggiungibili facilmente, con poca salita e poca strada,i cui gestori, anche con pochi clienti, tengono un comportamento non molto simpatico e a volte maleducato, l’ho sperimentato io stesso, non da sentito dire.
Quelli in posizioni più difficili da raggiungere, hanno solitamente un atteggiamento più cortese, naturalmente vi sono eccezioni da un lato e dall’altro come in ogni caso.
Un saluto a tutti
Alex
sergio arrighi
Vivo in Trentino e sebbene non sia un appassionato della montagna, ho fatto le mie esperienze in rifugi alpini. Ebbene, sono d’accordo con i commenti sui ” taccagni dolomitici” ( io li chiamerei cafoni dolomitici).. tuttavia ho notato in questi ultimi anni una tendenza da parte di alcuni rifugi di rinomate località trentine di spostare il targhet non più sull’appassionato della montagna ma sul cliente benestante e pronto s spendere, arrivando al colmo di proporre menù raffinati e aperitivi con sushi o ostriche. La cosa tuttavia ha scandalizzato i rifugiati legati alla semplicità e tradizione, nonché i veri escursionisti appassionati della natura. In conclusione, purtroppo, anche la montagna è stata contaminata dal dio denaro.
Yvonne Vecellio
Io sono del parere che i “cafoni” in paese o città non li noti ma quando 6 in quota si fanno distinguere subito, nell’alzare la voce anche lungo l’intinerario per il rifugio, nel pretendere l’impossibile, nel voler essere servito subito….in quanto al pagamento con carta
Gianbattista Valsecchi
Una risposta bellissima. Quella di Atanasio se la montagna la rispetti lei ti rispetta in tutto e er tutto grazie anche ai gestori dei vari rifugi la montagna non una gara per chi arriva primo sai quando parti ma non quando arrivi Gianni(io)Andrea e cicci(angelo)conferenza stampa con qualsiasi femmina durante tutto il percorso ndr comunque belle giornate…….
Cristiana
Da abitante della montagna, nata e cresciuta quassù non posso che confermare. Più aumentano i visitatori, più aumenta la maleducazione…. perché una volta si ascendeva guardandosi intorno con rispetto, dopo ore e ore di camminata, con una stanchezza fiera nel corpo e nel cuore che solo a piedi si ottiene, mentre oggi tanti fanno solo esercizio fisico con smart al polso, controllando tempo, battiti, altitudine….. perdendosi la meraviglia della lenta salita, in fila tra amici, in silenzio… noi eravamo drogati di tutto questo, stanchi e felici appollaiati in forcella, con il vento che arrivava dai versanti, con la felpa e il piumino addosso, un panino in mano e davanti a noi lo spettacolo più maestoso della natura. Mi sentivo viva, parte del tutto, vicina alle divinità e fiera di essere lassù. Non so se fosse il giusto approccio alla montagna, di sicuro per me era la felicità.
Giorgio
Che belle parole. Grazie.
NESTOR
Ormai sono pochi I rifugi che portano i vivere con l’elicottero, arrivano comodi con la jeep, e sono ben pochi quelli che puoi chiamare rifugio Ormai sono tutti super lusso con prezzi stratosferici.
KTMS !!!
Omar
Mi sembra una rappresentazione un po’ “estrema” della situazione, io vengo in montagna sia d’estate che d’inverno e penso che il 90% delle persone siano ancora veri amanti della montagna e quindi persone educate e rispettoso, forse in Inverno la percentuale diminuisce ed aumentano i cafoni. Però considererei anche l’altro aspetto importante, ossia il fatto che nemmeno tutti i gestori di rifugi sono simpatici e cordiali.
Annalisa V
Continuo ancora a stupirmi come di fronte allo spettacolo unico che una cima possa offrire, si abbia il fiato per lamentarsi. Credo solo di questi tempi aleggi tanta , troppa ignoranza e superficialità, spesso dettata dalla facilità con cui si ottiene tutto. Qualche impianto -e smartphone- in meno, a discapito di chi cafone non è per nulla, non farebbe male..
Maurizio bianchi
Purtroppo la parola educazione e rispetto forse sta scomparendo , oggi tutto è dovuto e addirittura c’è gente che va in quota con le ciabatte…un saluto ai monti pallidi da me spesso visitati dalle nostre Alpi Apuane ardite sul mare. Mauri 1960

Marco
Cari dolomitici, alla fine ci si ritrova la gente che si è inseguito. Questi sono i componenti degli Alto-spendenti che corteggiare da 50 anni. Avete fatto le SPA, per il dopo-Ski. Avete chiesto prezzi da follia in valle, 12 euro cappuccio e cornetto, 79 euro un giornaliero.
Non avete fatto cultura della montagna, anzi l’avete nascosta, relegata a fenomeno di folklore, avete importato la mentalità cittadina in valle per decenni, avete fatto questo con l’idea di mungere la newvacca, il turista. Ecco questo è il minimo che vi viene restituito da chi viene portato in rifugio col suv e con l’elicottero. Godetelo senza fare i moralisti, siete i primi responsabili per questi idioti comportamenti dei turisti.
Mariella
Verissimo. Chi semina vento…
granturismo
ESATTAMENTE! Bravissimo, hai centrato il punto. Meno ipocrisia da parte di chi ha speculato.
Rita S.
Posso aggiungere qualcosa? Prendiamo il motto suggerito da una persona “speciale”, don Claudio Sacco : sali con lo zaino vuoto, e torna a casa con lo zaino pieno. Per chi è in grado di comprendere… Buona gita a tutti!
Alessio
si ok d’accordo su tutto quanto scritto.. ma allora come mai sempre più spesso nonostante io cerchi con insistenza baite e rifugi vecchio stile invece trovo non richiesti chef con cappelloni, cucine gourmet e prezzi mooolto cari tanto che ho deciso di tornare al pranzo al sacco coi panini
Denis
L’unico neo è al mancato accento dell’ orario citato fatto dalla cameriera. Dalle sei alle ventidue. Sedici ore di lavoro; qui sarà pure e di certo romanzato ,forse non da rifugio, ma non lontano da una mera,pura,nera realtà in nero
Luigi
Fantastico agosto 1971, appena sposati, primissimo rifugio ANTELAO, dove una veccia ed un veccio ci accolsero con tanta grazia, pranzo e cena con semplicità ma buonissimo; la colazione il mattino seguente dopo essere stati svegliati all’alba per farci ammirare di essere sopra ed immerso nelle nuvole. DOPO 54 ANNI PORTIAMO NEI NOSTRO CUORI QUEI DUE FANTASTI VECCI.
VIVA l’ANTELAO CHE CE LI HA FATTI INCONTRARE !!
Mauro
Un tempo, quando si camminava in montagna, il salutare chi si incrociava era norma … oggi quasi stupisce sentire un saluto.
Credo che basti questo per descrivere una desolante realtà.
Mauro
Un tempo, camminando in montagna, era norma scambiare un saluto con chi si incrociava. Oggi è quasi fonte di stupore il sentirsi salutare. Credo questo ampiamente sufficiente a descrivere la desolante attualità
Beppe
Gente così ne ho incontrata poca in decenni che frequento la montagna, per fortuna. Ma c’è ne sara’ sempre di piu’ se i rifugi saranno sempre piu’ raggiungibili da comode teleferiche o da inquinanti fuoristrada.
Andrea
Io da sempre frequento le dolomiti, oggi ormai cinquant’enne disabile devo ahimè accontentarmi dei percorsi ai quali poter accedere, tutto è meravigliosotranne i prezzi e le città più blasonate, oltre i rifugi, a mio avviso ne stanno approfittando un po’ troppo, comunque buone camminate a tutti.
Alessandro
Buonasera, tutto giusto, però nei rifugi con la strada per le auto che arriva davanti, trovare i prezzi come nei ristoranti stellati non lo trovo assolutamente giusto ..
Gianpietro
Ci sono rifugi e rifugi. In alcuni si respira il clima dell’ albergo 4 stelle e i gestori devono quindi aspettarsi le pretese che loro stessi hanno indotto in quelli che sono ormai dei clienti. Altri hanno conservato la loro anima di rifugi Alpini. I primi non li frequento più, e se per sbaglio ci capito mi comporto da cliente e si, chiedo anche scontrino fattura e pagamnto pos se mi gira, perché sono attività commerciali come tutte le altre. Sono io che non faccio sconti in quel caso.
granturismo
E fai bene. Si son fatti tutti furbi e però si lamentano della maleducazione. Articolo patetico.
Paolo Pellegrini
Ci vuole la PATENTE per consentire alla gente di salire in montagna! Con gli ESAMI!
Troppi imbecilli e troppi maleducati in giro per i monti!
Arrestare chi gira sui sentieri in ciabattine!!!
'ta sboro fiol
Cerchiamo di non esagerare inutilmente. Altrimenti sarebbe necessaria anche una patente per commentare nel web a sto punto visto il tenore di certe affermazioni…
Se uno va in montagna in ciabattine (come le chiami tu) dopo il soccorso alpino lo paga caro, come già succede…
Le persone da arrestare, caro Paolo Pellegrini, sarebbero ben altre…
'ta sboro fiol
Cerchiamo di non esagerare inutilmente. Altrimenti sarebbe necessaria anche una patente per commentare nel web a sto punto visto il tenore di certe affermazioni…
Se uno va in montagna in ciabattine (come le chiami tu) dopo il soccorso alpino lo paga caro, come già succede…
Le persone da arrestare, caro Paolo Pellegrini, sarebbero ben altre…
Fabrizio
Esistono certamente gli atteggiamenti descritti nell’articolo. Non si può negare.
Però ‘ via, mi sembra che abbiamo un po ‘ esagerato. Anche in base alla mia esperienza diretta, mi sembra che la maggior parte dei frequentatori di rifugi si renda conto di essere in un rifugio e non al Grand Hotel Danieli. Non ho mai sentito nessuno chiedere il gelato coi mirtilli appena colti! Cerchiamo di avere il senso della misura…
'Ta sboro fiol
Esatto. A me pare il classico sfogo di chi, non sapendo cosa fare e volendo attirare l’attenzione su di sé, si inventa queste lamentele che hanno poca attinenza alla realtà fattuale.
Franco
…. Intanto lasciamo il telefonino nello zaino e tiriamolo fuori giusto per qualche foto ( è fatica anche questo! ) . Rispettiamo la precedenza per chi sale, salutiamoci. E aspettiamo il nostro turno: per le strade, sui sentieri, nei rifugi, nel parlare e ascoltare, in punta di piedi, con un briciolo di stupore, il resto viene da sé.
Giacomo
Io, che sono un vero taccagno dolomitico, non vado a farmi spellare nel rifugio. E per concentrare la mia attenzione sulle meraviglie citate nell’ articolo, mi porto da casa un panino e una bottiglia di acqua. Così non ho la tentazione di fare la foto allo scontrino emesso dal gestore del rifugio che si, lavora sodo, ma che mette in conto ogni goccia di sudore che stilla. Perché si, c’è il taccagno dolomitico e il rifugista dolomitico che si farà anche il mazzo, non dico di no, ma se lo fa pagare caro!
Alessandra
Pensare di irritarsi xché la cameriera non è tirata a lucido e senza il rossetto, addirittura in un rifugio, mi da’ il voltastomaco.
Ma quando finirete di utilizzare la figura femminile dentro a questi stereotipi maschilisti e patriarcali?
'ta sboro fiol
Perdonami ma credi davvero alle 4 baggianate scritte? Secondo te è successo realmente e più di una volta che qualcuno si sia lamentato della mancanza di rossetto da parte di una cameriera oppure sono affermazioni volutamente provocatorie nelle quali tu ci sei cascata con entrambi i piedi ? Riflettici su…
Renato
Purtroppo in montagna, fortunatamente non dappertutto, è cambiato molto in poco tempo,sono aumentate a dismisura le pretese dei frequentatori favorite anche, va detto, da tutti quei gestori che hanno trasformato le loro strutture da ricoveri per escursionisti a hotel 5 stelle con ristorante annesso. Poi appunto non è solo l’approccio al rifugio ad esser cambiato, una volta (che non è cent’anni fa) incrociando altre persone ci si scambiava sempre un saluto…oggi?? Ti passano accanto e neppure ti guardano, nei passaggi stretti dar la precedenza a chi sta salendo non si sa neanche cosa sia ….la montagna non è più passione, rispetto per la natura e per le persone, è diventata un turismo usa e getta, contano più i selfie che i panorami da ammirare….
Emiliano Mognato
Buongiorno e piacere Emiliano.
Faccio presente che nei Rifugi si Montagna ci si siede ai tavoli con altre persone .
Grazie e buona giornata
Rita S.
Caro Rufus (mi permetta di chiamarLa così, dopo aver letto il Suo libro “don Claudio e la luna”, mi sembra in qualche modo di aver acquisito una certa familiarità con Lei) Le chiedo : si sarebbe mai aspettato il sollevarsi, dopo il Suo intervento, di un simile polverone (mi piace il vocabolo ampezzano “bateboi”, mi sembra onomatopeico)? È nata una bella discussione, un po’ come tastare il polso della situazione evidenziandone i nervi scoperti… Alla prossima!
Erica
Articolo bellissimo! La montagna dovrebbe essere un Lusso per chi la montagna la conosce e la ama e la rispetta e non per chi ci va senza conoscerla,rispettarla..credendo di trovarsi a Jesolo o simili! Sante parole! Ben vengano gli ingressi contingentati su tutte le montagne!!!
Oberdan
Caro Rufus, permettimi di includere anche i SUPER FIGHI DA MONTAGNA, quelli col cardio per fare i tempi, outfit solo di marche top specializzate, fisico asciutto e scattante, che forse per questo si sentono superiori agli altri… ieri ero al Semenza c’erano tre di questi FENOMENI, dopo aver consumato cose acquistate, ma anche cose portate da casa hanno chiesto al gestore se potevano lasciare lattine sacchettini e quant’altro perchè avevano lo zaino piccolo e non ci stavano… il gestore ha visto che stavo per riprenderli, mi ha guardato e mi ha fatto un cenno con il capo per dirmi lascia perdere, a loro ha risposto SI… questi sono usciti e sono andati a vivere la libertà della montagna leggeri, e magari se mangiano una barretta la carta la mettono sotto ad un sasso perchè altrimenti rischiano di sporcare il mini zaino, ma loro sono fighi… 3 belle TDC
Emilio
Mi è capitato di trovare prezzi migliori in rifugi d’alta montagna che al ristoro affianco al parcheggio degli impianti di risalita.