Giornata intensa per il Soccorso alpino e i servizi di emergenza, impegnati in più interventi tra i sentieri delle Dolomiti bellunesi.
Il primo allarme è scattato intorno alle 10.50 sul sentiero 549, che dal Passo Duran conduce al Rifugio Carestiato. Una coppia stava salendo lungo il tracciato quando la donna, strattonata dal cane, è caduta riportando un trauma alla spalla. L’uomo ha immediatamente contattato il 118. Una squadra del Soccorso alpino di Agordo è intervenuta risalendo in jeep fino al punto più accessibile, per poi proseguire a piedi fino a raggiungere la 72enne, residente a Casier (Treviso). Dopo averle prestato le prime cure, i soccorritori l’hanno trasportata all’ospedale di Agordo per gli accertamenti.
Verso le 13, un secondo intervento ha richiesto l’intervento dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, inviato a Forcella Ambrizzola. Una 63enne di Fara Vicentino (Vicenza), in escursione con una comitiva di dieci persone, aveva riportato un infortunio a una gamba e lamentava un dolore acuto. Dopo la valutazione sul posto, la donna è stata imbarcata e trasferita all’ospedale di Belluno.
Nello stesso arco di tempo, la Centrale del 118 è stata allertata dal gestore del Rifugio Coldai, avvisato da un escursionista di un malore avvenuto in zona Forcella Coldai. La mancanza di copertura telefonica aveva impedito di lanciare tempestivamente l’allarme. Sul posto è stato inviato l’elisoccorso di Treviso emergenza, che ha raggiunto un 73enne di Ospedaletto Euganeo (Padova). L’uomo è stato assistito dal personale sanitario ma, una volta stabilizzato, ha deciso di non essere trasportato in ospedale.
Infine, il Soccorso alpino di Cortina è intervenuto nei pressi degli Ospedaletti di Col dei Bos per una turista colpita da malessere, probabilmente causato da un colpo di calore. La donna, 26 anni, di nazionalità azera, è stata raggiunta da una squadra della Guardia di finanza e accompagnata in ospedale per accertamenti.
Nonostante la stagione estiva non sia ancora entrata nel pieno, le escursioni in quota richiedono attenzione e preparazione. «Le alte temperature, la fatica fisica e la mancanza di copertura in alcune aree possono rappresentare un rischio», ricordano dal Soccorso alpino.
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