Venerdì 27 giugno 2025, alle ore 20:30 presso la Sala del Municipio, la Biblioteca Civica di Fonzaso ospiterà la presentazione dell’autobiografia di Emanuela Bizzotto, Figlia di madre che non consente di essere nominata. L’incontro sarà moderato da Maria Angela Zadra, responsabile del settore socio-assistenziale della Comunità Valsugana e Tesino.
Nel libro, l’autrice racconta il proprio percorso personale e legale per risalire alle proprie origini e incontrare, dopo 43 anni, la madre biologica. Un cammino complesso, che si è concluso nel 2019 con un abbraccio a lungo desiderato. «È stato un sogno realizzato – afferma Bizzotto – anche se ancora oggi molti non riescono a raggiungere questo traguardo a causa di vuoti normativi e limiti legislativi».
La storia inizia a Trento, il 2 marzo 1976, giorno della nascita di Emanuela. Subito dopo il parto, la madre naturale – in un momento di grande fragilità – prende la decisione di affidare la figlia in adozione. La neonata viene accolta da Angelina e Gino, una coppia di Telve Valsugana, che le offre affetto, stabilità e un ambiente familiare sereno. Un legame costruito sull’amore e non sui legami di sangue, capace di superare i confini dell’origine biologica.
Crescendo, però, Emanuela inizia ad avvertire un senso di distanza, un’inquietudine latente che la spinge a interrogarsi sulla propria identità. Decide così di intraprendere un’indagine personale, lunga e spesso ostacolata, per conoscere la donna che le ha dato la vita. Il racconto di questa ricerca – intimo e carico di contrasti emotivi – si trasforma in una testimonianza che va oltre la vicenda individuale, offrendo uno spaccato della società italiana del secondo Novecento e delle difficoltà ancora presenti nel diritto all’identità.
Figlia di madre che non consente di essere nominata è un titolo che riflette non solo una vicenda personale, ma anche una condizione che riguarda molte persone adottate, ancora oggi alle prese con ostacoli nel poter conoscere le proprie radici.
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