Quello, appena concluso, è stato uno dei tre mesi di giugno più caldi da quanto si effettuano le misure ufficiali, più di 150 anni. Le medie mensili sono state del tutto simili a quelle del giugno 2003 (all’inizio della famosa caldissima estate) e del giugno 2019. Caldo record, dunque, testimoniato anche dall’altitudine massima in cui si è raggiunto lo zero termico: 5.193 metri, misurati sulla verticale dell’aeroporto di Udine-Rivolto, ma rappresentativi anche per la provincia di Belluno. Le temperature medie mensili sono risultate ben 3-4°C superiori alla norma, con valori termici più alti del normale per tutto il mese, se si esclude qualche temporaneo ritorno alla normalità.
Caldo, ma anche precipitazioni soprattutto in alcune zone colpite da rovesci, spesso temporaleschi, che hanno colpito alcune aree, come Agordino e Val Boite, più di altre (Feltrino, Valbelluna e Alpago). In totale sono stati 18 i giorni di instabilità e 12 le giornate soleggiate.
Tra gli eventi da ricordare di questo mese, il cielo lattiginoso del 9 giugno, a causa dei vasti incendi in Canada e gli intensi fenomeni temporaleschi che hanno innescato la grossa colata detritica lungo la Rovina di Cancia, il 15 giugno, e quindici giorni più tardi, la colata che ha bloccato la Strada statale Alemagna.
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